9. Rimini. Art Omi e altri incastri

La casualità del muoversi sempre mi sorprende mi cattura e mi affascina.

Mentre ero a Roma ricevo l’invito a presentare i miei video in un bell’evento all’i-Suite Hotel di Rimini, insieme con l’artista Kiril Cholakov. Mi metto in contatto con gli organizzatori, io sono in giro e ora sono a L’Aquila, ma domenica 28 novembre tecnicamente potrei, dopo non so perchè vorrei partire per New York (non ho ancora deciso se prima o dopo Natale, se fare il Natale qua in famiglia o andare in Canada da Mario, ecc..) e così ci accordiamo per questa data. Per cui da L’Aquila prendo il trenino per Terni e poi un Eurostar (stavolta ci sta) che va diretto a Rimini.
Starò ospite a casa di Claudio, perchè a casa nostra a Viserba sono rotti i termosifoni! (non apro la pagina di questa casa, che amo tanto ma che non posso gestire e che viene lasciata cadere a poco a poco….ma la mia dose di amore nei suoi confronti mi permette di farla rifiorire ogni primavera!)

 

Arrivo a Viserba giovedì sera. Per complicare le cose, c’è la scadenza di una borsa di studio per la famosa residenza per artisti OMI di New York, in palio per un artista che lavori sulla tematica delle religioni, tolleranza conflitti etnico religiosi…..ma mi sta a pennello!!!

E’ quattro anni che lavoro sul progetto delle religioni ‘The Finger and The Moon‘ che sta riscuotendo molto interesse e apprezzamento ( per vederne il sito clicca qui )

Or dunque… come al solito partecipare a questi bandi è faticosissimo e la preparazione odiosa,ed io non sguazzo bene in queste acque. Scrivere in inglese presentazioni con un massimo di 100 parole, mettere pezzi di video non più di un minuto e via andare è uno stillicidio, non una sintesi e mi stresso sempre.

La deadline è mercoledì 1 dicembre ma non col timbro postale, il primo dicembre deve essere a New York. Mentre ero in giro per la mia piccola ‘tournè’ italiana tra una preparazione e l’altra, una mail e l’altra, una cena e l’altra, ho pure affrontato la preparazione di questo concorso – lavorando pure in treno – ma come al solito accade mi sono ridotta all’ultimo a finire tutto.

Quindi quando arrivo a Rimini devo buttarmi a finire sto concorso, che altrimenti lo perdo e me ne pento! Ci lavoro tutto il venerdì, ben sapendo che dovevo spedire il pacco massimo il sabato (e pregare perchè da Rimini qualcosa arrivi a New York in tre giorni!). Venerdì dunque mi tappo in casa – sempre da Claudio, però lui era a Barcellona – e finisco e decido tutto. Salto le prove tecniche all’albergo per l’installazione dei video – a tutto ci penserò sabato pomeriggio quando sto pacco sarà in viaggio, tanto l’evento è domenica, da sabato pomeriggio sarò solo lì con la testa e deciderò quali video presentare.

 

Vi interessa la continuazione della storia?? Venerdì notte finisco tutto il materiale da spedire al concorso, telefono a Fed-Ex (con cui mi trovo molto bene di solito a spedire) ma la filiale italiana il sabato e la domenica è chiusa (!!) e poi a Rimini non c’è una filiale vicina (vi rammento che io ero in giro in treno, e muoversi qui di inverno senza macchina è un’impresa. Per fortuna che per tutti gli spostamenti essenziali ci sono stati amici e organizzatori adorabili che mi hanno dato passaggi ).

Allora l’unica possibilità sono le poste…sudo freddo, delle poste italiane purtroppo non mi fido un bel niente. C’è il pacco celere internazionale, per 41 euro (!) il pacchettino dovrebbe arrivare a New York in 3 – MASSIMO – 4 giorni. Faccio il conto: sabato-lunedì-martedì-mercoledì 1 dicembre. sì ce la si fa! Poi però la gentilissima impiegata suda freddo a sua volta, perchè i pacchi per gli Stati Uniti sono così complicati che spesso tornano indietro (e risudo freddo anch’io…) allora cominciamo una maniacale compilazione di tutti i 49 moduli possibili, corro a casa a cercare il telefono del destinatario che non avevo, ma lì sul sito c’era scritto di non telefonare e usare la mail! – no, mi dicono le poste italiane, se non c’è il telefono del destinatario il pacco non si può mandare! – …. uffa e strauffa, corro a casa (la posta chiude alle 12.30 e sono già le 11.59), vado nel sito di ART OMI, lo rigiro come un calzino, ma niente, non mettono il telefono…. sudo ancora freddo, detesto tutti, poi mi invento ogni possibile ricerca sul web e finalmente trovo il loro numero di telefono.

 

Sempre a piedi ri-corro alle poste, mancano 10 minuti alla chiusura. Ormai sono diventata amica dell’impiegata, che sta tifando per il mio concorso come fosse mia parente, e mette ogni cura per non sbagliare ogni dichiarazione sui 49 moduli. E alle 12.30 il pacco è timbrato, e pronto per partire. Ho anche il numero per seguire il tragitto online. Finalmente mi rilasso.
Poi mi chiama Ugo l’organizzatore dell’evento all’ Hotel, nel pomeriggio facciamo le prove tecniche e concordo orario per farmi venire a prendere. Ora sono pronta per affrontare questo nuovo evento, e preparare la proiezione dei miei video, che di solito mi diverte un sacco e mi dà molta soddisfazione.

 

P.S. è arrivato il pacco??? volete saperlo vero? Bè, martedì mattina, 30 novembre, quando già il pacchetto doveva essere a New York, mi chiama una donna da un ufficio postale vicino a Malpensa, chiedendomi che valore ha il mio pacco. ‘Come??? E’ ancora in Italia?? Ma deve essere a New York per domani!’ Vuole sapere il valore del pacco. ‘L’ho scritto in tutti i moduli: no commercial value!! sono fotocopie e un dischetto dvd!! Urlo con tutto il fiato in gola’ – ‘No mi deve dire un valore sennò il pacco non parte’ ‘Ma a quest’ora doveva già essere a New York!!’ – ‘Ma dobbiamo sapere il valore’ ‘Non è valore commerciale, ci sono fotocopie e un dischetto, ripeto’ ‘ Devo mettere una cifra, una qualsiasi!’ – ‘Vabbè metta tre euroooooo!! dico io tra le lacrime, credendo di essere dentro una commedia di Beckett. Piango così tanto per il concorso di New York che le poste stanno mandando a monte che si mette a piangere pure lei! Io non posso farci niente mi dice. Vabbè mi dico, il pacco non arriverà, e come al solito la colpa è mia perché l’ho spedito all’ultimo momento … ma come sono messi quelli delle poste che chiedono 41,00 euro per un servizio che poi non si sa se riescono a dare!
Martedì notte e mercoledì mattina seguo il percorso del pacco dal sito delle poste, sono arrabbiata e depressa. Il pacchetto parte martedì notte per la Germania (!!!!!!), mercoledì però è in America. Dai forse ce la fa!!!! Mi hanno scritto dall’Omi, mi han detto che se arriva poche ore dopo del primo dicembre lo prendono ugualmente (e poi ci sono 6 ore di fuso orario di vantaggio!)  Bene, mi rilasso, mi sa che questa borsa di studio posso proprio sperare di prenderla! Però ancora una volta: che stress l’organizzazione e la burocrazia italiana! (seppur amo l’Italia ci sono cose però che sono difficili da amare … )

Data Ora Stato della spedizione Luogo
02-12-2010 06:06 RICEVUTO FILIALE Stati Uniti D’America
02-12-2010 05:55 LETTURA IMPORT Stati Uniti D’America
02-12-2010 00:06 RICEVUTO FILIALE Germania
01-12-2010 16:45 PARTENZA DAL GATEWAY INTERNAZIONALE ORIGINE Italia
01-12-2010 09:42 ARRIVO AL GATEWAY Milano Gateway
27-11-2010 15:15 SMISTATA DAL CENTRO DI MECCANIZZAZIONE POSTALE Ufficio Postale
27-11-2010 12:49 USCITA DALL’UFFICIO POSTALE Viserba
27-11-2010 12:43 ACCETTAZIONE UFFICIO POSTALE Viserba

Un Commento su “9. Rimini. Art Omi e altri incastri”

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