143. Refugees Hunger Strike

Qui a Berlino ho ripreso a lavorare intensamente e parecchio. Ho l’aiuto di una persona che parla italiano che sta per 6 ore con mia madre, occupandosi di lei, così in quel tempo io sono libera di lavorare ai miei progetti.

 

E tutto sta andando avanti: il video The Finger and the Moon #3, che è finito e di cui ho gestito con un tecnico alcuni problemi inerenti l’rsportazione del filmato HD. Poi sto rielaborando nella parte tecnica anche il video The Finger and the Moon #2, invitato a un festival di videoarte in Baviera quest’estate ( e lo vogliono già da ora). Poi sto facendo un sito nuovo di zecca insieme a una bravissima web-designer developer australiana, con la quale stiamo lavorando molto bene insieme e pure velocemente…non vedo l’ora che sia online!

 

E’ bellissimo e come un sogno per me stare a Berlino con mia madre. Di solito ero io che per tutta la mia vita viaggiavo, e avevo la nostalgia di loro che erano a Milano, ma io a Milano non riuscivo a starci mai più di tanto. Questa volta ero in viaggio con lei, e lei condivideva la mia vita artistica nel mondo, potevo spartirla con lei, farla partecipe, e vivere al tempo stesso il grande amore per lei e la famiglia e la mia grande voracità di arte e di viaggi. Non mi sembrava vero. E non mi sembrava vero poter vivere con lei, godermela davvero, poichè in tutti questi anni lei è sempre stata in ‘coppia’ con papà e i momenti in cui eravamo in un posto da sole – e ci piaceva tantissimo – sono stati molto pochi.

 

Non sono mai stata così felice nella mia vita. Una cosa similare, ma meno intensa, fu quando abitai con Mario a New York, dove pur essendo in un paese del mondo per fare arte mi sentivo in famiglia e a casa. Ma con mia madre era una cosa straordinaria. Io e lei insieme. E per la prima volta lei inserita nella mia vita, e non il contrario.  Una gioia immensa, e un dono unico, poter essere qui con lei, anche se la logistica non è facile, perchè non posso lasciarla da sola ( e allora spesso me la porto dietro nei posti più impensati, tanto qui a Berlino, non so come, si può parcheggiare dappertutto, anche in centro davanti ai portoni, così la posso scarrozzare ovunque senza farla stancare troppo o prendere freddo).

 

E, last but not least, sto proseguendo con le riprese e la ricerca sulla situazione dei rifugiati e dei Lampedusa People.

Recentemente è stato sgomberato il campo profughi di protesta ad Oranienplatz. Alcuni sostengono che c’è stato un accordo e un patto fra i rifugiati e il comune, altri, compreso alcuni di loro, sostengono che il patto era più uno specchietto per le allodole e i media, che un passo concreto verso la risoluzione della loro situazione, per cui si è creata una ulteriore resistenza, ed è stato iniziato uno sciopero della pace in Oranienplatz.

 

Qui di seguito potete vedere un video, fatto appena lo sciopero della fame cominciò ( e montato mischiando velocemente anche dell’altro materiale che avevo archiviato, in attesa di fare un lavoro video più ampio su tutta questa situazione).