102. Arte politica e Usa

Ebbene si. in occasione della sfida tra Barack Obama e Mitt Romney per la carica presidenziale, l’artista Jonathan Horowitz  metterà in piedi l’installazione Your Land/ My Land ’12. Si tratta delle versione riveduta e corretta della precedente opera, November 4, che nel 2008 l’artista installò alla galleria Gavin Brown’s Enterprise di New York e incentrata anch’essa sulle elezioni presidenziali. Il risultato fu una bizzarra sala d’ascolto dove gli spettatori potevano assistere agli exit polls dei due contendenti.

 

La nuova creazione sarà presentata in vari stati ed in vari musei tra cui il New Museum, il Contemporary Arts Museum di Houston,  l’Hammer Museum di Los Angeles e lo Utah Museum of Contemporary Art. Anche questa volta Horowitz installerà una serie di tappeti rossi e blu (i colori dei due partiti americani) a dividere lo spazio dotato di monitor che trasmetteranno incessantemente notizie di Fox News e CNN. In ogni area sarà inoltre collocato un ritratto del presidente Obama che, in quanto rappresentante attuale di tutti gli americani, penderà dal soffitto, e un ritratto di Mitt Romney collocato invece sul pavimento. In caso di vittoria Obama  la posizione dei due ritratti rimarrà la stessa, al contrario nella sua eventuale perdita, le loro posizioni saranno invertite. L’installazione sarà “personalizzata” per ogni museo e particolare attenzione sarà attratta dal ruolo che le istituzioni culturali possono svolgere per la democrazia. ‹‹Il mio lavoro non è semplice arte, è puro attivismo›› ha dichiarato l’artista. Nel corso della mostra, si offriranno così proiezioni del dibattito presidenziale e un sito web, accessibile a ogni museo, collegherà le diverse posizioni permettendo agli spettatori di lasciare commenti in diretta. Secondo Horowitz, ‹‹Se razza e genere sono stati i temi che definirono le elezioni del 2008, la politica economica e la disparità economica saranno probabilmente i focus per il 2012››. Che vinca il migliore?

 

(Francesca Iani)

11. Deciso, comprato, partenza

Sarò velocissima, domattina mi parte l’aereo. Ho preso la decisione il giorno dopo le saune a Rimini, ho passato tutto il giorno a meditare e a decidere e poi ho deciso: biglietto per New York prima di Natale, Natale in Canada, e poi altri mesi a New York. Trovo un perfetto volo Linate-Londra-New York della British a sole 420 euro a/r, molto meno che i mesi scorsi quando guardavo, e allora trovando la cosa di buon auspicio ho… fatto click e acquistato il biglietto per l’11 dicembre (in pratica meno di due settimane!!).

 

Era un anno che pensavo di ripartire, poi l’anno scorso casini su casini, ora erano tre mesi che mi sono costruita tutte le cose per partire, ma poi ho lasciato scorrere le cose, non imponendomi nulla, per cui ho scelto di stare ancora in Italia, lasciandomi trasportare dagli eventi che si riempivano e si delineavano, e sapevo che in questa mini tournè italiana, nel viaggio delle campagne, treni, case, arte, avrei deciso nel profondo cosa era meglio fare. Mi è difficile decidere a Milano, lì faccio fatica ad ascoltare la parte vera più vera di mè stessa, e so che se mi metto in moto tutto ritorna più fluido. Così è stato. Ho girato per il centro Italia per i miei progetti artistici (vedendo tante persone care e conoscendone di eccezionali) e ora che molti semi sono stati piantati e molta carne è stata messa al fuoco (e ora che mi sento fisicamente meglio di qualche mese fa quando piangevo ogni tre per due con i mostri che mi assalivano) ho sentito che era il momento in cui ero pronta per partire… e zacchete! Biglietto acquistato, prospettiva aperta (e problemi logistici ulteriori da superare).

 

In questi 10 giorni ho fatto tutto, e una serie fortunata di eventi e di incontri, mi ha fatto trovare casa a New York e posto dove lasciare qui la mia macchina al sicuro.
Domattina parto, ora sono un po’ stressata, ho finito tutto, ma la mente è un po’ sospesa, come se non mi permettessi di pensare cosa sta succedendo perché mi devo concentrare sul finire tutto qui prima di partire, e sul non dimenticare nulla. Mi sento una macchina in azione.
Sono sicura che domani sull’aereo, e già in aeroporto, capirò cosa mi sta succedendo, e comincerò a provare ebbrezza e a sentire emozioni (nei giorni scorsi avevo anche la paura, certo l’ignoto – o quello che ci sembra ignoto, che però in un secondo poi diventa già noto – mette un po’ di timore e di tesa agitazione).
Mi aspetto un volo col sole domani, e questo mi rende felice. Il cielo si schiarirà.