
37. Cosa è il video per me

E’ stato un periodo in cui – e mi conosco e so che riesco a lavorare solo così – ho dovuto interrompere ogni cosa, anche ogni pensiero, e ogni deviazione, per concentrarmi solo interamente sul montaggio e la creazione del video. E così ho fatto. Avevo cominciato a lavorarci 6 anni fa!! La prima performance a New York è del 2005, con le relative riprese, e ho ripetuto la performance per tre volte, nel 2005, nel 2006 e nel 2011 alla ricerca delle riprese migliori e la sintesi di tutto è confluita nel video finale.
Video, dormire, mangiare, funzioni vitali, e qualche chiacchiera. E stop. Video, dormire, mangiare, funzioni vitali, qualche chiacchiera. Stop. A ciclo continuo. Sempre lì con la testa e il cuore. Totalmente. Per un mese. Solo ed esclusivamente quello. E ho finito il video.
E ne sono molto, ma molto orgogliosa. Ecco a voi un excerpt del video.
I video dovevano arrivare in galleria per l’inizio di aprile, per cui mi sono tappata in studio, e potevo essere in qualsiasi parte del mondo, la vita era ridotta all’osso … però sono stata felice.
La fatica fisica di dover stare ‘creativamente’ al computer per montare i video è tantissima (almeno per me), lo sforzo di prendere costantemente decisioni che prima o poi devono essere definitive, è davvero totale, ho fatto una lotta feroce con la materia, come fosse un blocco di marmo da modellare e assottigliare e scolpire per trovarci ‘michelangiolescamente’ la forma nascosta … e solo imparando a memoria la visione di tutte le riprese e sequenze possibili (ore e ore di girato nell’arco di 6 anni … è uno slowly project, no?) credo di essere riuscita a creare una sintesi poetica dove sono rinchiuse molte chiavi di lettura.
Ed ora eccomi qui. Sono rientrata in Italia per alcuni mesi. Dovevo rientrare e godo nel vedere e sentire, a poco a poco, tutte le persone a cui voglio bene. Però un po’ con lo spirito è come se fossi ancora in America, volevo essere all’opening in Michigan, e il fervore febbrile di NY già mi manca (anche se non va preso a dosi massiccie, e qualche break è più che salutare).
Dell’Italia mi godo il cibo, la primavera e gli amici (anche se però ho molti progetti a cui lavorare e sarò sempre all’opera … )
Festa davvero ottima organizzata dai bravissimi Rimin Party boys, che con ‘lungimiranza’ hanno coinvolto noi artisti come ‘attrazione’ della serata! E hanno avuto successo! 250 persone a questo Aperitivo d’Arte nella Hall dell’i-Suite Hotel di Rimini, con buffet, cocktails, presentazione dei miei video nei monitor in serie sparsi ovunque, presentazione dell’installazione di Kiril Cholacov, e poi dj musica e danze. Bravi bravi, tutti si sono molto divertiti, e mi piace l’idea che l’arte si cominci a divulgare e diventi un polo di attrazione per le persone (che hanno seguito con molto interesse, ma quando è arrivato il mio video Les Amantes tutti si sono immediatamente voltati all’unisono verso lo schermo e sono stati appiccicati ai monitor……sapevo che finiva così…basta che vedano un corpo nudo e tutti improvvisamente si interessano di arte!).
Comunque tutti i video hanno riscosso successo e mi sono davvero divertita. E’ impagabile il piacere di poter mostrare il proprio lavoro alle persone, è come mostrare un poco di sè, e soprattutto è come poter donare agli altri pezzettini di sè stessi, ci si sente appagati e nel proprio posto nel mondo. A volte fare arte è davvero fatica e lotta dura, ma mostrare i lavori ripaga di tutto lo sforzo e la fatica.
Altra soddisfazione di non poco conto e altro piacere immenso, è la giornata che io e Zami (moglie di Kiril e mia amica) il giorno dopo abbiamo passato al centro benessere 5 stelle dell’albergo, invitate come ospiti, polleggiate tutto il pomeriggio in acque saline, massaggianti, rilassanti, tonificanti, cullanti … Abbiamo parlato di viaggi, di fidanzati, e di tutto un po’, con quelle chiacchiere fitte che alle donne piacciono tanto e anche di New York, dove devo decidermi se andare e quando e come ( rimando la decisione da mesi, ma ora il piano sta scivolando via da solo: ho l’aspettativa dal mio part time a scuola, ho affittato parte della mia casa, e solo mi manca di decidere se voglio fare il Natale in Canada con Mario oppure qui…
LIUBA, The Slowly Project. Take your Time – New York, 2005-2011 videostill
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