63. Miami, hotel, spiaggia e feeding birds!

Chi ha letto i precedenti due post su Miami sa un pochino quanto difficili e stancanti siano stati i miei giorni a Miami per la Fiera. Solo gli ultimi due giorni mi sono però potuta veramente rilassare, godendo il clima fantastico (29-30 gradi e secco!) di questo luogo tropicale, la sabbia bianchissima e facendo dei bei bagni nell’oceano e in piscina, in questa stagione insolita (certo che lì non sembra davvero di essere in periodo natalizio, anche se qua e là ci sono decorazioni tra le palme! ).

 

Non è stato facile anche godersi tutto questo ben di Dio perché purtroppo la mia relazione sentimentale pazza da un capo all’altro del mondo è spesso causa di molto malessere e poco benessere, e di tutto ciò devo confessare che ne sono anche stanca e delusa. Però è stato bello passare gli ultimi due giorni al Catalina Hotel in South Beach, suggerimento datoci da Marilyn, dove per un prezzo irrisorio avevamo spiaggia privata, teli e sdraio, due piscine, di cui una sul tetto con i vaporizzatori, free drinks, airport shuttle, fre wi-fi … e una camera bianca e rossa da urlo con tanto di big tv al plasma. E’ pazzesco, per questi servizi strepitosi in Italia avremmo pagato centinaia di euro a notte e lì solo 35 dollari a testa! Questo è un aspetto dell’America che mi diverte, tutto è big e molto spesso tutto è alla portata, basta prenderlo o a volte cercarlo.

 

 

 

 

 

E sulla spiaggia estiva, seppur dicembrina, in questi ultimi due giorni di vacanza e riposo, dentro questo viaggio pazzesco, ho fatto una performance privata, dando da mangiare ai gabbiani che a fiotte si sono riversati su di me. Tutto è documentato per puro caso, perchè Mario nel frattempo ha scattato una serie di belle foto, che mi piace mettervi qui e perchè no? la considero una mia performance a tutti gli effetti.

Ricordo ancora la magia di quella luce arancione, l’arrivo a fiotte di quei gabbiani giganti e il loro canto nell’aria…

 

LIUBA, Feeding Birds, private performance, Miami beach, Dec. 2011 (photos: Mario Duchesneau)