128. Dentro e fuori il silenzio

Nei mesi scorsi ho passato un lungo periodo di silenzio comunicativo mediatico, ho avuto l’istinto, l’impulso e l’esigenza di disinteressarmi e liberarmi dai vari social network, messaggi, blog, siti, telefoni, newsletters ecc.. Questo fondamentalmente perchè ho usato le mie energie semplicemente per vivere.

 

A volte mi sembra che si stia scoppiando di comunicazione, di parole, di possibilità di vedere/sentire/leggere cose, tanto che si fa di tutta l’erba un fascio e diventa difficilissimo concentrarsi sulla qualità, l’approfondimento, la riflessione. A volte tutto ciò mi causa un effetto opposto: divento estremamente lenta, mi prendo tutto il tempo che occorre per approfondire e vivere e creare ciò che voglio approfondire. Vivere e creare, e me ne frego, se così si può dire, delle comunicazioni, dei media, di internet. E’ come una difesa, e questo credo lo capiscono bene tutti, e forse molti di voi lo attuano o ne sentono l’esigenza. E’ non solo una difesa, ma una necessità per creare e vivere a volte.

 

Ho passato l’estate nell’eremo della terrazza sul mare in Romagna. Lo chiamo eremo perchè quest’estate, per una contingenza di fatti vari, ero lì da sola – però con arrivi di ospiti da varie parti del mondo, incluso viaggiatori servas, che mi divertono molto! – e avevo bisogno di quel cielo e di quel tempo di solitudine assolata per ricaricarmi, riflettere, decidere e procedere. L’ultimo anno l’avevo passato in Italia a Milano poichè mio padre si era ammalato, mia mamma non era in gran forma e non ci sono purtroppo altri fratelli e sorelle. Lì mi sono risucchiata con tanti impegni vari (ho anche insegnato storia dell’arte a un istituto serale), e come mi accade sempre in quella città che mi aliena, mi ero trovata fuori dal centro e incapace di portare avanti con calma e profondità sia scelte di vita importanti sia il mio lavoro artistico (mi ero arenata, e non riuscivo a mettermi a montare il video di Finger and the Moon 3 poichè dovevo prima imparare il nuovo programma di HD e lo stress e gli impegni azzeravano ogni cosa).

 

E finalmente quest’estate, complice l’effetto sicuro che sempre hanno su di me il sole, la natura, il cielo e l’aria buona, mi sono ri-centrata e sono tornata a respirare, vivere, stare bene, decidere, e lavorare artisticamente. Per tutto ciò ho dovuto usare molte energie, molta calma, e molto tempo, per quello non ho più scritto qui su questo blog, sull’altro, sulle newsletter, su fb, ecc. Certo, quest’estate comunque non sono stata con le mani in mano, oltre a lavorare finalmente al montaggio del mio ultimo video ho anche fatto dei workshop e costitutito un’Associazione culturale (Liupirogi E Pagiopa) ..ma il mood di fondo di tutta l’estate era il silenzio, la meditazione, la lentezza, le decisioni ponderate, il sole e il cielo (soprattutto visto dalla mia adorata amaca brasiliana). Ah, a proposito, vi presento Fiore il mio gattino magico di appena (allora) due mesi.

 

Nei mesi successivi sono stata ancora isolata perchè li ho passati continuando a montare il video, cosa che quando finalmente comincio la lavorazione di un video, mi richiede un’attenzione e una dedizione praticamente totali, a parte le necessarie incombenze pratiche e familiari. A volte scoppio che non ne posso più, ma ci vuole così tanto tempo (almeno per me) per finire un’opera video, che non finisce mai!

E quando lo interrompo per più giorni di fila, poi impiego altrettanti giorni per riprendere il filo da dove l’avevo lasciato….Vabbè, di solito dicono però che i miei video sono belli ;), ma quanta fatica, e quanta maniacale (sì è così, lo ammetto) dedizione!

Poi però, a metà novembre, son emigrata a Berlino (frutto di una delle scelte scaturite dal ritiro estivo…), e qui sto cominciando a spuntare fuori dal guscio e a riprendere a comunicare… ma di Berlino vi parlerò nel prossimo post!

 

 

Avevo espresso questa esigenza di silenzio (che non è solo personale ma anche sociale, come proposta alternativa in momenti di crisi, nella mia ultima performance, attuata al Flash Art Fair a Milano, ma anche all’opening della Biennale di Venezia, coinvolgendo il pubblico in un loop di silenzio che da estroverso diventa introverso, dal partecipare nel mondo ti trovi a partecipare nell’anima.

Ne ho parlato, con foto, in un post precedente.

 

 

LIUBA, 4’33 Chorus Loop, Biennale di Venezia Opening, 2013 

 

 


“Dubitate di tutto, ma non dubitate mai di voi stessi. ”
André Gide


“L’immaginazione è tutto. E’ la previsione di quello che attrarrete nella vostra vita.” 

Albert Einstein


“Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L’audacia reca in se genialità, magia e forza. Comincia ora.”

Johann Wolfgang Göethe


 

AGGIORNAMENTO: questa estate di riflessione e solitudine nell’eremo di Liupirogi e Pagiopa, la nostra casa del mare, è stato anche il terreno in cui ho maturato la decisione più grande e più bella della mia vita, che ho cominciato ad attuare da subito ma che si è realizzata nella sua pienezza solo nel 2019. LEGGETE i post successivi!

 

 

69. Il video “Senza Parole”

Nel frattempo qui a New York ho finito di mettere online il video Senza Parole che ho ‘ritirato’ dalla Biennale di Torino (v. post) e mandato la newsletter (dovevo farlo prima di partire ma non ce l’ho fatta, e poi nessuno mi correva dietro d’altronde … ).

 

 

 

 

 

The video comes from LIUBA performance at the entrance of the Italian Pavillion at Venice Biennial 2011.

 

The Italian Pavillion 2011 was very controversial and discussed. The curator, active more in the Politics than in the Contemporary Art, asked to 100 of Italian ‘known’ people to invite their one best loved artist to the Venice Biennial Italian Pavillion. The result was a show with no curatorial logic and full of any kind of works and styles.
Many of the Italian Art-World people criticized this Pavillion. LIUBA expressed her disagreement in an ironic way, distributing flyers at the entrance of the show, as giving the explication of the exhibition. Except that the flyers were white, blank. Empty.

 

Interesting, as usual in LIUBA’s works, people reactions: many react automatically when receiving a flyer, many don’t want it, many other take it without reading, some were thinking Liuba was a Biennial Hostess and asked practical informations, and many people perceived and enjoyed the performance as well.

65. La Biennale di Sgarbi…

Sono stata invitata a partecipare alla mostra del Padiglione Italia –  Biennale di Venezia che si terrà alla Sala Nervi di Torino organizzata da Vittorio Sgarbi.

 

In un primo momento sono rimasta basita, poiché ho apertamente espresso cosa ne pensavo di quest’operazione attraverso una performance sottile e ironica ma molto critica, che feci proprio a Venezia all’ingresso del Padiglione Italia, intitolata Senza Parole.

 

Ma come, ho pensato, sono proprio matti, mi invitano a partecipare a questa mostra quando io non ho nemmeno esposto al Padiglione Italia di quella Biennale e addirittura li ho criticati facendo una performance a sorpresa! Non ci capisco proprio nulla!

Oppure hanno visto o saputo della mia performance, e proprio perchè gli è piaciuta mi hanno invitato? Allora, in questo caso, sarebbero piuttosto intelligenti!

 

Rimasi parecchio tempo indecisa, mi informai bene, e poi decisi di accettare l’invito, e di approfittare dell’occasione per esprimere le mie idee col mio lavoro, presentando PROPRIO il video di questa performance, che come una forsennata mi ero buttata a capofitto a montare per renderlo pronto ad hoc per questa mostra, prima di partire per Miami.

 

E così, ciò che vedrete in mostra, in prima assoluta, sono il video e le foto nate dalla performance alla Biennale dal titolo  ‘Senza Parole’.
Ho lavorato molto per preparare il video in tempo, ma non potevo partecipare altrimenti che con questa opera in tema e in relazione ‘dialettica’ all’evento.

 

 

 

 

 

Questo è il video integrale.

per vedere altre foto della performance clicca qui

53. Il comunicato stampa di Art Verona

In questo periodo sto cominciando a collaborare con degli assistenti, e mi sta piacendo molto … Oddio, è un gran lavoro questa selezione, perché ho ricevuto un sacco di offerte e proposte di persone che desiderano lavorare con me, e leggere i curriculum, fare colloqui e scegliere le persone non è stato facile, e ancora sono all’inizio e ho cominciato provando a collaborare con diverse persone e ciascuna con sue mansioni, ma intanto devo seguire tutto. Ho proprio voglia di non lavorare più da sola e di interagire con più persone. Il mio sogno è costituire un ‘dream team’ che parte dai miei progetti e poi si allarga, dove tutti hanno le loro mansioni, le loro competenze e i loro compensi. Per ora è molto in nuce, anche perché mancano le … entrate per poter gestire tutto al meglio, ma ho davvero voglia di proseguire in ‘gruppo’. Ho già alcuni collaboratori fidati per quanto riguarda le riprese, elemento fondamentale per il mio lavoro, e quindi già da un po’ ho selezionato con chi lavorare. Invece ora sto cercando di avere assistenti per la comunicazione e il web.

 

E, guardate un po’, in queste settimane e a parecchie mani, abbiamo preparato il comunicato della mostra di videoarte ad Art Verona, dove è presentato il mio video The Finger and the Moon #2 … eccolo qui, il primo comunicato che esce dal gruppo ‘liubapress’!!!

 

 

Dal 6 Ottobre LIUBA sarà presente ad ArtVerona e all’Archivio Regionale di Videoarte di Verona
con l’opera video The finger and the moon #2
nella collettiva “The Mystical Selfcurata da Cecilia Freschini

 

Il video a due canali “The finger and the moon #2” presentato in mostra è un’attenta indagine sociologica nata dalla performance svoltasi nel 2009 in piazza San Pietro a Roma.

 

L’operazione performativa alla base del progetto è una, la riflessione sulle principali religioni del mondo, evidenziando affinità fra differenti modalità di preghiera. L’abito utilizzato dall’artista, un esemplare unico creato assieme alla stilista Elisabetta Bianchetti, è un vestito in apparenza simile a quello indossato dalle suore cristiane, ma con diversi accorgimenti ‘multireligiosi’ che consentono a LIUBA di praticare contemporaneamente la preghiera musulmana e quella ebraica, la meditazione buddista, la spiritualità dei nativi americani e varie posizioni yoga-indù.
Piazza S. Pietro in Vaticano è un luogo insolito per tale tipo di operazione ma dal forte valore simbolico: durante la performance romana la polizia ha intimato a LIUBA di andarsene perché “non conforme alle giuste norme della preghiera …”.

 

Usa albero lampadine.jpg

 

LIUBA ha partecipato a collettive e personali in ambito nazionale e internazionale, ha presentato le sue performance ad Artissima Art Fair, PAC Padiglione d’arte contemporanea di Milano, alla Biennale di Venezia, ad Art Basel, The Armory Show a New York, Scope London. Lavora tra Milano e New York.

 

The Mystical self è a cura di Cecilia Franceschini curatrice indipendente da anni residente in Cina. Curatrice del padiglione cinese alla IV Biennale di Praga ha curato esposizioni al museo di Verona, a Palazzo Forti, alla Gam di Bologna in gallerie private. Scrive regolarmente su Flash Art International, Exibart on paper, Lobodilattice. Si occupa di arte contemporanea ed economia dell’arte e ha pubblicato libri e cataloghi per le più importanti case editrici specializzate. Vive in Italia e in Cina.

 

 

 

THE MYSTICAL SELF
a cura di Cecilia Freschini

Doppio allestimento, nei giorni di fiera all’interno del padiglione 7, e dall’ 8 ottobre al 6 novembre presso la Sala Nervi della Biblioteca Civica di Verona, sede dell’Archivio Regionale di Videoarte, per questo progetto, nato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Verona, a cura di Cecilia Freschini, giovane curatrice residente a Beijing, esperta di video arte.

 

Punto di partenza l’idea che anche il fare arte non sia più tanto una questione di significato quanto di essere; con una rassegna che intende coinvolgere e indagare la sfera trascendentale, che inevitabilmente tocca, in quanto persona, l’artista stesso.
Dal 15 al 29 novembre la mostra sarà ospitata presso lo spazio [BOX] Videoart project space di Milano.

 

 

Artisti (in ordine alfabetico), opere, didascalie

 

1.Resmi Al Kafaji, Armonia degli opposti, 2011, video, b/n, 2’ 40’’
2.Silvia Camporesi, Secondo vento, 2010, dvd video hd 16/9, color, sound, 4’17”
3.Matia Chincarini, Divine, 2008, video,1’51”
4.Hervé Constant, Hang ballet, 2006, video, 4’
5.Tung-Lu Hung, Nirvana, 2008, video,10’15”
6.Kensuke Koike, Miracle of Prophet, 2009, video loop
7.LIUBA, The finger and the moon #2, 2009/10, two channel video, 12’38’’ (performance in P.za S. Pietro)
8.Luca Christian Mander, Echo, 2009, dvd PAL, 2’30”, Courtesy Visual Container (MI)
9.Moataz Nasr, At death’s door, 2009, 3’16”, video projection, Courtesy Galleria Continua
10. Emeka Ogboh, Jos, 2010, video, 9’10’’
11. Ferhat Özgür, I Can Sing, 2008, video, 7’
12. Alessandro Rolandi, Born again? No, I’m not, 2011, video, 6’
13. Masha Sha, My Mother, 2007, b/n, video sound, loop, 6’50’’
14. Zhang Xiaotao, Sagya, 2011, animation, 806, Courtesy Stux Gallery (NY)

 

 

ArtVerona – padiglione 7 – Veronafiere
6 – 10 ottobre 2011

 

Biblioteca Civica – Sala Nervi – Via Cappello 43, Verona
8 ottobre – 6 novembre 2011

 

 Venerdì 7 ottobre – ore 12  – Talk: “Videoart: simbologia e spiritualità
8 ottobre – 6 novembre 2011

 

Intervengono: Erminia Perbellini, Assessore alla Cultura Comune di Verona; Agostino Contò, responsabile della Biblioteca Civica di Verona; Alessandra Arnò, co-fondatore di Visualcontainer; Hervé Constant, artista; Liuba, artista
scorcio alto.jpg

52. Ripresa lenta …

Riprendo a scrivere nel mezzo del laboratorio creativo e di performance che sto tenendo da Danusia, nel borgo in collina.
Ho lasciato in vacanza il diario o meglio non l’ho portato e mi sono fatta un’estate di super riposo senza niente, o molto poco, di artistico e creativo. (Nonostante i miei propositi e  diversamente da tutti gli altri anni!!).
Ho vissuto gli affetti, la famiglia l’amore e gli amici, ho dato al mio corpo riposo e ozio, bagni e sole, amaca e libri, e non mi sono sostanzialmente mossa da Viserba, avendo voglia di riposo e di stanzialità dopo un anno in movimento in diversi luoghi del mondo. E il non far niente mi è pure piaciuto (ci sono momenti che sono super attivista e non mi fermerei mai …) ed è diventato pure contagioso, quando l’aria calda ti culla e ti riprometti di fare qualcosa ma invece ti dondoli senza far niente sull’amaca della terrazza a vedere il mare e il cielo, e tutto diventa distante e irrilevante.

 

Però ora ho ripreso con voglia e divertimento ad occuparmi dei miei progetti, a pensarli, a programmarli, a coinvolgere persone, a ricollegare i contatti. Devo riconoscere che ancora non riesco ad entrare nella dimensione creativa del montaggio del video del lavoro di Brema, a cui mi ripropongo da quest’estate di lavorare. Non mi viene voglia di farlo e proprio non riesco a cominciarlo … mi ci metto, apro il programma,  ma poi mi metto a fare i solitari al computer o surf sul web ogni tre secondi, perché non so da che parte girarmi tra le varie riprese e non ne ho voglia e non riesco concentrarmi e a tuffarmi nel pieno del lavoro (ma d’altronde coi video ho un rapporto così: fatico al massimo all’inizio, non riesco a raccapezzarmi tra tutto il girato, i tagli, i pezzetti, i diversi punti di vista, le possibili mille strade che potrei prendere, e come una lumaca provo ogni strada e segmento, ogni secondo, e provo e riprovo rigirando la materia grezza delle riprese mille volte in lungo e in largo, e ci metto a volte mesi in questa fase, e ogni volta sudo sette camicie. Però poi finisce sempre che entro totalmente nel lavoro, e allora comincio a divertirmi e ad emozionarmi, e anzi è solo in questa fase che riesco a dare forma al video e a imprimerlo delle mie emozioni..e allora mi diverto, e riesco a lavorare come una matta senza scollarmi da lì per tutto il giorno e tutti i giorni.

 

Per fare bene questo però non devo essere distratta da nient’altro, mentre invece le cose da fare per un’artista oggi sono così tante che non ve lo potete immaginare! … Così ho deciso di trovare un’assistente e ho messo un annuncio e … mi è arrivata una valanga di curricula, persone, proposte, entusiasmi, e ancora sono qui a scegliere i collaboratori e a provare alcune cose con diversi di loro. Ma mi sto divertendo un mondo! Sto creando un dream team … e so che l’unione fa la forza!

 

Per ritornare al laboratorio di performance che ho tenuto sulle colline nel borgo abitato da Danusia e da Elena, è stata un’esperienza intensa e di molta soddisfazione. Gli iscritti al corso erano pochi ma molto motivati, anzi moltissimo. Ed essere in pochi ha recato anche molto giovamento al rapporto esclusivo che si è instaurato fra noi. Non è che ora vi descrivo il corso – la prossima volta dovreste venire anche voi!! – però vi vorrei dire che con questo laboratorio ho cominciato una serie di corsi specifici sulla creatività e la performance di cui sono molto soddisfatta, perché mi rispecchia fedelmente e perché è qualcosa di unico e personale.

Ho fatto moltissimi laboratori creativi in passato, ho lavorato per il Comune di Bologna, e più ancora per il comune di Milano quando, animatrice negli allora C.T.S. (Centri Territoriali Sociali), il mio lavoro era fare laboratori creativi per utenti di ogni fascia di età. Ho lavorato con bambini, giovani, adulti e anziani, e facevo laboratori di pittura per adulti e giovani, laboratori di scrittura creativa per adulti e anziani, fiabe, pittura teatro per bambini, quest’ultimo laboratorio fatto anche sulla spiaggia di Viserba per un paio di estati (ed è stata una pacchia: ci siamo divertiti un mondo, mi pagavano benissimo, e lavoravo solo il pomeriggio … ).

 

Ora però ho sentito il bisogno di costruire e cominciare un laboratorio specifico sulle competenze che ho acquisito durante il mio cammino artistico e umano, e così mi sono confezionata un corso dove cerco di racchiudere molti anni di esperienze in diverse direzioni: dal lavoro sul corpo, il respiro, la meditazione, al lavoro sul sè, alla progettazione/gestazione delle idee alla realizzazione, alla performance multimediale … Ho visto che è un laboratorio che mi permette di fare un po’ come la maieutica di Socrate, e lavorare su sè stessi, sulla creatività e nella natura, credo che sia una ricchezza che oggi come oggi ci è molto preziosa. E andrò avanti in questa direzione, facendo in futuro molti altri laboratori di questo tipo (ehi se lo volete anche voi dovete solo invitarmi … ).

 

Appena Danusia me le manda (perché mi ero dimenticata il caricatore della mia macchina fotografica e ho dovuto fare le foto con la sua macchina!) vi metto qui alcune foto del laboratorio. Ciao e baci a tutti.