150. Confusione e omaggio a Duchamp

Sono in uno stato confusionale inaudito. Senza papà significa aver ricevuto da lui soldi ma anche tutte le responsabilità, che non riesco a gestire. Senza la mamma significa aver perso il perno intorno a cui facevo le cose. Il bisogno è forte, la nostalgia tanta, la vita non è più la stessa e non mi trovo. Non mi abituo. In più sono nell’ impasse di decidere se mantenere la relazione con Mario, dove vivere e con chi e dove avere un figlio. Tanto, troppo confusa e non so con che criterio decidere, e perchè decidere. Ho bisogno di un po’ di chiarezza, invoco la chiarezza, la certezza, la sicurezza. Non ho scelto questo stato, è successo, e invoco aiuto. Ho tanto, ho tutto e non so cosa scegliere. Ci sono tre case e in ognuna c’è una parte di me e in ognuna mancano pezzi di me. E il mio vagare dove finisce e dove arriva col figlio che desidero?

 

Ho cominciato e comincio sempre molte vite, e da ciascuna ritornavo a casa nel porto dei miei genitori, che ora non ci sono più. E mi sento persa. Ora le vite crollano a pezzetti perchè manca la sicurezza di quella famiglia che avevo. Quando l’avevo non lo capivo così bene come ora che non l’ho più. E non so chi sono: un’artista? Una regista? Una neomamma? Una cittadina? Una campagnola?

Io mi sento ancora come La margherita dai petali colorati della mia fiaba, che ha tutti i colori e non sa dove andare perchè tutti vogliono un colore solo. Non so bene qual’è il mio destino ma so bene che tutte queste anime non possono eliminarsi. E so bene che tutte queste anime mi portano, ed è esperienza, anche tanta solitudine.

 

 

 

Un video sul grande maestro Marcel Duchamp per il quale provo gratitudine al solo guardarlo. Non so bene perchè lo metto qui ora, ma una qualche connessione profonda c’è.