207. Lo sfasamento dell’inizio asilo

Sono stata inquieta per questi mesi autunnali, vivendo il conflitto fra la società – e il dover adattarsi alle regole – e la libertà, lo stare soli ma scegliere rispettando il proprio essere. Mi è capitato in maniera molto forte proprio con mio figlio Sole.

Per i primi tre anni di vita ho scelto di non mandarlo al nido, e me ne sono occupata personalmente con molto amore e molto divertimento, facendo insieme di tutto alla mattina, fra uscite al parco, esercizi tibetani insieme, colazioni e merende super abbondanti, giochi, spese, pranzo e pisolino, e poi alcuni pomeriggi avevo l’ aiuto di una brava e cara babysitter ed io mi chiudevo nel mio studio dove navigavo nei meandri dei miei pensieri (e doveri) mentre Sole giocava con lei.

 

Sono stati tre anni perfetti, avevamo adattato reciprocamente i ritmi, ossia io li avevo calibrati su di lui ma rispettando anche i miei fino a farli combaciare, e tutto è filato liscissimo, compresi gli orari delle nanne e dei riposini sempre uguali e sempre prevedibili (cosa che tutte le mamme sanno è essenziale per poter programmare le giornate e le attività di entrambi).

Poi ho deciso che era tempo per Sole di andare alla materna e condividere del tempo con bambini della sua età, in maniera più regolare di quello che già facevamo coi bimbi al parco o ai vari laboratori in cui lo portavo in precedenza. Sapevo che per me era uno sforzo immenso perchè avrei dovuto alzarmi prima alla mattina e avrei avuto ‘per me’ e per lavorare le mattine e non i pomeriggi, cosa insolita e scomoda, dato che da decenni amo avere mattine lente e pigre (fra la sveglia con comodo, gli esercizi tibetani, la doccia, la colazione e la meditazione, ho bisogno di un paio di ore per entrare nella giornata) e i pomeriggi e le sere sono sveglia e attenta per i lavori creativi. E adesso invece devo portare Sole alla mattina all’asilo, stravolgere i miei ritmi ed essere libera fino alle 15 dopo di che lo passo a prendere e ho scelto di stare con lui il resto del tempo. E fin qui è una piccola rivoluzione e una grande fatica che riguarda solo me, e che faccio volentieri se si tratta del bene di Sole.

 

Però, in questi mesi ho constatato che abituarsi a questo ritmo è stato molto difficile anche per Sole. Non è stato difficile abituarsi alla collettività, a stare all’asilo, alle maestre, alle attività esploratrici da solo: lui è un bambino molto sociale e curioso, per cui sta all’asilo volentieri. Ma per il suo fisico è stato – ed è ancora dopo quasi tre mesi – uno stress, che ha causato difficoltà a lui e a me.

Svegliarsi a un’ora stabilita, prima del suo ritmo naturale, non è facile, ma la cosa più deleteria di tutte, per cui ero e sono furente, è che all’asilo gli fanno fare un riposino solo dalle 1315 alle 1430.. un’ora e 15! Lui di solito dormiva fra le due e le tre ore. Ciò vuol dire che non poter dormire la mattina e non poter dormire il pomeriggio lo rendevano nervoso perchè anche andando a letto presto la sera (ma lui è piuttosto notturno di tendenza, come me), non recupera il sonno perso, e anzi diventa ancor più adrenalinico e dorme sempre di meno, diventando più nervoso e anche un po’ più capriccioso. Sono reazioni fisiche, di cui lui non ha colpa, ha solo bisogno di dormire di più o la mattina o al pomeriggio, e TUTTE le materne del mondo, qui a Milano, hanno gli stessi identici orari: ingresso entro le 930, pranzo alle 1130-12, riposino alle 13  di solo poco più di un’ora.. orari che fra l’altro, oltre a dormire poco, sono diversi dai nostri orari e quindi da quelli che lui farebbe volentieri nel weekend.

Ma accipicchia, perchè per stare nella collettività bisogna stravolgere i propri ritmi? Perchè TUTTE le scuole hanno solo la scelta di un orario? pubbliche private straniere maltesi finniche inglesi… tutti con lo stesso identico schema. Perchè non ce n’è nessuna in cui si può entrare alle 10-1030 e pranzare alle 13 e fare riposino dopo pranzo e per un tempo più lungo se occorre?

 

Per cui sono furente: per far stare Sole in una comunità dobbiamo stravolgere il nostro corpo e la nostra vita, ‘adattarci’ e pagare pure un caro prezzo (l’asilo di Sole quest’anno è privato, ma l’anno prossimo sarà pubblico)?

Perchè l’alternativa a un ritmo che non lascia scampo è solo l’essere tagliato fuori e quindi la solitudine? Sì perchè non hai scelta diversa: o asilo con quegli orari per tutte le scuole della città, oppure nada, nulla. Ed io che ho lottato per tutta la mia vita, come persona e di conseguenza come artista col mio lavoro, per uscire dagli schemi, rompere le strutture e le scatole che ci comprimono (v. Polypolis, via d’Uscita, ecc), per prendere il proprio tempo al di là delle convenzioni sociali (v. The Slowly Project) ecc., proprio adesso, che ho il dono più prezioso di crescere un figlio adorato, devo sottomettere lui e me nello schema, nel tritatutto dove si perde la libertà di essere sè stessi?

Ma se per quanto mi riguarda ho scelto per la mia vita di stare piuttosto fuori dalla società invece che farmi incastrare, se ho scelto per me di accettare la solitudine e l’esclusione pur di essere libera e fedele a me stessa, come faccio a scegliere per Sole? Ossia, è troppo presto per escluderlo dal gruppo, oppure è sempre e comunque meglio essere fedeli a ciò che di più profondo siamo, entrambi?

 

Sono domande di cui non ho ancora una risposta, e ancora attendo paziente per vedere come ci si abituerà e come si evolverà, mi adeguo allo stravolgimento dei ritmi di Sole, che è sempre piuttosto stanco, si arrabbia di più e per piccole cose, oppure che a volte diventa adrenalinico perchè non riesce a recuperare il sonno e dorme con più fatica facendomi disperare per addormentarlo. Mai successo prima, mai successo in tre anni in cui abbiamo vissuto in maniera naturale e libera. (*)

 

Ed io come pensate che stia, alzandomi alla mattina come un ameba, prima del mio ritmo desiderato – e mi sono pure regalata la tata che porta Sole all’asilo perchè uscire la mattina presto e poi tornare a casa per lavorare non ce la posso fare! – e poi cincischiare in casa da sola senza aver la pace dei miei ritmi mattutini soliti e di prima perchè stressata dal dover lavorare perchè ho solo queste ore e inibita dal fare cose decenti perchè col fisico non ci sono? mi sto abituando ora, dopo più di due mesi alla sveglia precoce, ma di mattina lavoro sempre male, la mattina mi va bene per fare cose leggere, pratiche, commissioni, pagamenti, e così mi perdo in meandri in cui non mi ritrovo. E la sera crollo come un’ameba poco dopo aver messo a letto Sole (o a volte anche prima, sforzandomi di resistere come un’architrave che sta crollando ma che rimane a tenere su la porta), per cui addio creatività o pace serale, addio creatività e pace mattutina, nel mezzo un bel nulla di commissioni e perdite di tempo. E tutto per poter inserire Sole in una comunità, e con anche lui che pur andando all’asilo volentieri, non ha mai la pace e la serenità che ha quando sta a casa per un po’ di giorni coi nostri ritmi, in cui recupera sia nel fisico che nello spirito.

Lavorare creativamente non riesco e, seppur prenda con filosofia il fatto di lavorare poco in questo periodo che sto dedicando soprattutto a Sole, mi scoccia terribilmente non trovarmi, non essere me stessa, per ritrovarmi solo – come adesso che sto scrivendo nel mio amato orario serale (sono le 24) – quando Sole è ammalato e non va all’asilo e si alza più tardi ci alziamo più tardi, e la sera non crollo stravolta poco dopo che l’ho addormentato.

 

Ah no, non so se per l’anno prossimo rifarò la vita così! Devo trovare un altra soluzione, e ho deciso che devo anche ritornare a viaggiare, con Sole, prima che cominci la scuola elementare… ho ancora tre anni. Quest’anno ho scelto di mandarlo alla materna. Ma forse che l’anno prossimo sceglierò di partire insieme per l’estero, unendo l’utile e il dilettevole? sto meditando e mediterò. Ovvio non sarà facile, perchè anche all’estero vorrei fargli frequentare cose con bimbi della sua età, e dovrò inventarmi una macchina complicatissima per potermi permettere questa trasferta, per affittare la mia casa e trovarne un altra e trovare aiuti là… ma so che seguirò il cuore, di cosa fa bene a entrambi, e lo farò.

 

 

 

 

 

(*) Ora la stanchezza di Sole va un po’ meglio, ho ripreso a scrivere questo post a gennaio e la tenuta fisica di Sole è migliorata, anche se durante tutte le lunghe vacanze natalizie siamo ritornati entrambi in perfetta forma, in perfetta sincronia e tutto è stato più facile…

l’anno prossimo però cambierò qualcosa 🙂