C’è qualcosa di dolce, e ineffabile al tempo stesso, nell’avere un figlio quando non si hanno più i genitori.
Da un lato ovviamente c ‘è una grande mancanza, una gran voglia di averli qui, di fargli godere il nipotino, anche di farsi dire da tua mamma cose della propria infanzia che solo ora sapresti chiedere e capire davvero; ma dall’altro lato se si hanno figli coi propri genitori in vita, come accade di solito, si pensa che tutto sia normale ed eterno, che tutto evolverà e non cambierà. Capita sempre a tutti, quando si è giovani, di pensare che tutto esisterà per sempre e di non riuscire a concepire un mondo in cui non ci sono più le persone che abbiamo visto fin dalla nascita, con cui identifichiamo il mondo. Quando però si ha un figlio dopo avere elaborato con dolore la perdita di questo tuo mondo, perdendo ogni equilibrio e dovendolo poi ritrovare in altro modo, sei più consapevole della fragilità della vita e la apprezzi molto di più.
E anche si è più allenati a relazionarsi a quella dimensione ‘altra’ in cui sono i nostri cari, che è però la stessa dimensione misteriosa dalla quale proviene il dono della vita e il miracolo del bimbo che arriva a incarnarsi dentro di te.
È come se aver imparato, anche proprio malgrado, a relazionarsi con l’altra dimensione renda il fenomeno della nascita più ricco misterioso e affascinante, e ci renda consapevoli della bellezza della fragilità e del succedersi delle generazioni nel mondo, un succedersi però che è anche una com-presenza, perché nell’ altra dimensione non esiste il tempo e tutti ancora sono presenti QUI con noi. È una sensazione molto intensa, dolce e pure un po’ struggente, di cui sono riempita grata e commossa, e che non dimentico ogni singolo giorno.
Non so dire se si tratta degli sbalzi ormonali, della debolezza fisica, di magia o che altro, ma spesso mi capita di commuovermi per la felicità, come non mi era mai capitato prima di ora… una dimensione profonda e molto molle, fluttuante, umorale e viscerale, dove mi scendono copiose lacrime di tenerezza, di gioia, di incredulità, di gratitudine, di fragilità.
Mi commuovo fragorosamente per la bellezza della vita, per il mistero insondabile di questo nostro esserci, per poi non esserci più, ma per poi esserci sempre.
Mi commuovo per questa nuova vita che è arrivata da lontano per atterrare accanto a me, un mistero incredibile seguire questa evoluzione, dal desiderio dell’anima di venire qui da noi, allo scegliersi fra le anime di Sole e la mia, all’anima di Sole incarnata dentro questo embrione che si è attaccato saldamente al mio endometrio per rimanere in me, per nascere alla vita, crescere e svilupparsi … ed eri tu, Sole, che ti formavi a poco a poco, ed io esterrefatta e grata osservatrice e destinataria di questo miracolo assoluto, di questa crescita meravigliosa che ti ha portato a venire qui fino a noi.
Sei come il principe venuto da un pianeta lontano, e ciò mi inonda di commozione e di meraviglia e di stupore… e contemplo questo mistero sciogliendomi in lacrime gommose, dense, piene di umori, umori dei miei ormoni traballanti, umori del mio seno gonfio di latte, del mio utero elastico che si sta ritirando, dalla mia carne succhiata dal tuo ciucciare scandito su di me a ore ravvicinate … e mi commuovo dentro, mi rannicchio in una dimensione magica e densa di un mistero ineffabile. E vivo immersa in questa dimensione, dove la presenza di mia mamma è reale, lei che non è più carne ed è andata fra le stelle ma viva e presente qui, e tu Sole sei venuto dalle stelle e ora stai qui col tuo corpino meraviglioso, i tuoi occhioni e il tuo nasino all’insù, un po’ come quello della tua mamma.
Ti dedico questi sentimenti figlio mio, questa magica, immensa ebbrezza di questa commozione, di questo mistero imperscrutabile che sto sentendo con mano dentro la mia carne attraverso la tua carne, dentro la mia anima in sinergia con la tua anima. Un DONO, un DONO grandissimo. Così come è un dono grandissimo la salute che ho vissuto durante questa fantastica gravidanza sempre in forma, e il parto, e questo post parto… ringrazio il mio corpo-essere, che ha dentro questo dono speciale di rinnovarsi ogni anno e di migliorare.
Una storia di grande amore, di estremo amore, di infinito amore, una storia straordinaria che è cominciata e continuerà in maniera meravigliosa e bellissima.
Benvenuto amore in questa terra bellissima, spero di trasmetterti tutta la gioia e la felicità di essere a questo mondo!
Forte così come me l’ha data e testimoniata la mia mamma.
Ma che bello che ci sei!! Non mi stanco mai di guardarti amore mio, il mio piccolo Principino Sole che viene dalle Stelle!
Ovvio che con te che mi chiedi costantemente di mangiare al seno non è facile fare qualche altra cosa e nemmeno scrivere… ieri avevo interrotto e adesso, in maniera un po’ rocambolesca, sto scrivendo intanto che tu stai succhiando, entrambi sdraiati sul letto, dal mio seno destro, lasciandomi la mano sinistra libera per scrivere.
Non ti nascondo che allattare non è facile, soprattutto fisicamente, perché la vostra è una richiesta continua di tetta, cibo e calore, che lascia pochissimo spazio a noi neomamme, per dormire, ma anche per mangiare, e addirittura per lavarsi e talvolta per fare la cacca… Ci vuole un tempismo estremo, e tanta esercitazione e tanta pazienza, però è qualcosa di magico averti e non si immagina finché non si prova!
Il parto, la tua salute e la mia ripresa post-parto… tutto è andato benissimo e davvero dobbiamo esserne estremamente grati, e noi lo siamo!! Ogni tanto sono sopraffatta dalla stanchezza perché senza dormire a sufficienza divento debolissima e fragile.
Ecco, ora ti sei addormentato, ancora un poco e ti metto nella culla così riposiamo un po’. Sole sei bellissimo!!!
.. Preparando la nuova camera per il nuovo arrivo imminente! 😍😍❤️ Non mi sembra vero!!
Ps. Non ho mai sofferto così il caldo in vita mia! E questo settembre 2019 è stato davvero insolito per il gran caldo! E col pancione di 9 mesi avevo più spostamenti e cose da fare che con la mia normale attività: fai il corso preparto, vai alle visite ginecologiche sempre più ravvicinate, esami, ecografie, corri a vedere e comprare le prime cose utili, studia che carrozzina-ovetto-passeggino comprare e come non fare sbagli stupidi, sistemare la cameretta… il tutto con un caldo torrido, e la mia casa di Milano è senza aria condizionata!
Di solito d’estate mi trasferisco a Viserba, luogo delle radici della mia famiglia (in realtà papà era milanese, ma il ramo romagnolo materno della mia famiglia è quello che più forte dentro nel cuore) e anche quest’anno ci sono stata (v. i post precedenti) ma a metà agosto, a ottomesi di gravidanza, ho pensato che era più prudente stare a Milano vicino alle mie ginecologhe, pensando che ormai il gran caldo era finito e avendo mille cose da fare per sistemare la casa per l’arrivo di Sole. Invece è stato caldissimo anche TUTTO settembre, tanto che a un certo punto ho dovuto staccare un attimo ed emigrare (stai entro i 40 km mi diceva la ginecologa!) nei dintorni del lago del segrino in una camera con aria condizionata dove rifugiarmi per il gran caldo e da dove partire per alcune passeggiate nel verde (ad orari tardi, perchè era caldissimo anche là).
E’ molto che non scrivo perché sto gustando nel profondo tutte le sensazioni che sto vivendo, e sto vivendo dei mesi meravigliosi, speciali, eccezionali, pieni di gioia, di stupore, di gratitudine, di dolcezze, di attenzioni, di amore, di estasi e di magia.
La sensazione di essere due, la consapevolezza di essere uniti, la forza dell’amore che provo, sono sentimenti speciali che assaporo in ogni momento, e posso permettermi di assaporare, centellinando tutte le emozioni e anche le sensazioni fisiche del mio corpo che cambia a poco a poco per fare spazio alla nuova vita.
Ho questa consapevolezza che già da subito io e te siamo un equipe, amore mio, un equipe di reciproco supporto, di collaborazione e di cooperazione. Già da subito tu hai dato a me tantissimo, ed io ho dato a te tantissimo, e tutto con naturalezza, con gioia, e con amore. E’ una cosa meravigliosa! Non finirò mai di ringraziare Dio che ha unito le nostre anime e le ha fatte incontrare (eh so che c’è anche l’interessamento e lo zampino di mia mamma dietro a tutto ciò!), ha permesso che tu scegliessi me e che io scegliessi te, ha voluto che ti portassi nel grembo per accompagnarti a questo dono bellissimo e a questa straordinaria avventura che è la vita. E la vita è davvero bella amore mio, te lo insegnerò sempre, e già te lo voglio dire e ripetere ogni giorno: la vita è meravigliosa, perché siamo ‘tutti’ circondati da amore (chi pensa di non esserlo è perché non lo vede, questo è ora il mio pensiero), di doni e di bellezza. E nonostante le difficoltà che tutti passano e che tutti attraversano, abbiamo sempre nel cuore una stella che ci dà la direzione, il conforto e l’amore. Abbiamo l’infinito nelle nostre anime, basta collegarsi a quel «coriandolo di assoluto che noi tutti abbiamo e ricollegarsi a noi stessi» (come scrivevo in una poesia quando ero ragazzina).
Hai capito Sole? Stai per entrare in un mondo molto bello, noi ti aspettiamo con trepidazione ed amore, la natura è fantastica, le risate aiutano a stare al mondo, l’arte ci dà i colori e i sogni li appendiamo per correrci dietro e spiccare il volo. Insomma, ti aspetto o Sole mio, con tutta la gioia nel cuore per questa tua straordinaria venuta e non vedo l’ora di condividere con te tutta la bellezza e l’amore che ci circonda.
A presto bimbo mio! Per intanto è bellissimo comunque dondolarci insieme, e dormire insieme, e sentirci muovere reciprocamente! Adoro averti dentro di me, e cosa ancor più straordinaria, averti fuori!Ora non riesco a smettere di scrivere, è una sensazione bellissima, sono sulla spiaggia al tramonto col sole già calato, non c’è quasi più nessuno, e una brezza calda e rinfrescante al tempo stesso mi muove i capelli, l’abito, e il tessuto indiano steso sul lettino, il mormorio del mare accarezza le mie orecchie col suo dondolio rassicurante, e al tempo stesso la brezza fa muovere i lembi del mio ombrellone, ancora aperto e unico, in mezzo a tutti gli altri già chiusi (poichè ci sei tu dentro di me è la prima volta che ho preso l’ombrellone fisso!), e qualche altro rumore di voci si mischia, bimbi che giocano, musica del bar poco più in là…. E’ una sinergia meravigliosa di sensi e sarà bello quando ti porterò qui e fra qualche anno ti farò leggere queste righe che scrissi con te , nella stessa magica atmosfera della spiaggia estiva a fine giornata. Ma che bello che la mia mamma – e la tua nonna – sia nata qui a viserba e noi possiamo alternare la vita di mare alla vita di città! Che fortuna anche in questo, hai visto? E sappi che sto scoppiando di felicità e di gratitudine da tutti i pori, e sì lo so che lo sai, perché sei dentro di me ed io ti passo tutto!! E quindi, festeggiamo insieme! Ti abbraccio forte Sole mio, ti aspetto e ti amo, Grazie per aver scelto di venire giù dal cielo per stare con me! A prestissimo!!
Grazie grazie grazie a tutti i miei amici cari arrivati a Liupirogi e Pagiopa con affetto amicizia sorprese e allegria per celebrare l’ attesa di Sole e grazie anche ai cari amici che non sono potuti venire ed erano con noi col pensiero!!
Sono stata commossa emozionata felice entusiasta allegra e grata! ❤️❤️❤️😍😍😍😍😍Anche Sole era tutto felice!!! ❤️❤️❤️❤️☀️☀️☀️☀️☀️☀️Siete fantastici!! 😘😘😘❤️❤️ enjoy the photos!
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Con le mie carissime amiche Fiammetta PenazziBruna Trifelli Erika di Barcellona preparando la festa aspettando Sole! Siete state speciali!!! Grazie grazie grazie per il vostro affetto aiuto dedizione entusiasmo e abilità culinarie!❤️❤️❤️❤️🎉🎉🎉🎉😘😘❤️❤️❤️☀️☀️☀️☀️☀️☀️☀️☀️🌈🌈🌈🌈🌈
E…. non poteva mancare una performance privata per pochi intimi, con l’abito speciale costruito per la performance da poco realizzata alla Biennale di Venezia! THIS IS THE BEST ARTWORK!
Non so descrivere come sto. E’ come un miracolo grande. E’ come essere increduli e grati al tempo stesso. E’ un amore profondo e un piacere immenso che si espandono da dentro a fuori irradiando tutto. E’ un percorso di gioia e fiducia cercato con fervore slancio convinzione ed energia concentrata, in realizzazione stupefacente, e con l’aiuto di tantissime speciali e meravigliose persone… sto in attesa di SOLE…!!!
…. Ebbene sì…. è con grande emozione e grande gioia che ora sono pronta a dirlo… siamo in due!!!!❤️❤️❤️
E per comunicare al mondo questa grande gioia e questo dono straordinario non ho potuto fare altro che mettermi a nudo in prima persona, come faccio di solito, e costruire una performance, realizzata a sorpresa all’Opening della Biennale di Venezia di quest’anno. Anche fare lavori a sorpresa durante gli Opening delle Biennali e poi farci il video è una mia consuetudine artistica cominciata nel 2003, ma questa volta è davvero the best artwork!!! 😍😍😍
LIUBA and SOLE, 2019, Venice Biennal Opening, performance, sculpture, hand painting photos: Ciriaca+Erre
La preparazione di questo lavoro e la sua realizzazione è stata speciale e complessa, così come speciale è l’occasione per cui è nato. L’idea è arrivata improvvisamente con un apparizione visiva all’inizio della mia gravidanza, e realizzarla era la sfida che non potevo non fare, perchè era un atto di amore a Sole e al mondo.
Per cui ho cominciato a lavorarci diversi mesi prima, focalizzandomi sulla ideazione del vestito-scultura che avevo in mente: schizzi, bozze, studi…. Poi c’è stata la ricerca della modellista-sarta adatta, felicemente trovata in Valentina Donadel (su suggerimento della mia amica cappellista Fiammetta), poi le innumerevoli sessioni di prova, su tessuto di imbastitura, dove come un work in progress abbiamo modellato insieme ogni centimetro di forme e di volumi, adattandoli al mio progetto e al mio corpo, ed è stato meraviglioso lavorare con Valentina, entrambe precise, attive e super esigenti e super elastiche… un grand divertimento e una gran fatica, perchè abbiamo rimodellato tutto diverse volte arrivando, come sempre accade, agli sgoccioli della scadenza indietrissimo e finendo tutto col fiatone… aggiungendo che io avevo il pancione e non solo mi stancavo più facilmente, ma dovevo occuparmi di tutto ciò che dovevo fare per il benessere del mio bimbo e della gravidanza… è stato parecchio sfiancante ma ce l’abbiamo fatta.
Pensate che ho potuto dipingere a mano la scritta con i colori sul tessuto solo il giorno prima di partire, mentre avevo previsto che mi occorrevano tre giorni di lavoro alternati da riposo… oddio, come ce la posso fare mi dicevo? sono in gravidanza e non ho una tenuta fisica infinita! ..è stato un gran sacrificio, ma pure divertente, passare la giornata e parte della notte semiaccovacciata nella posizione della rana, col pancione in mezzo alle ginocchia, mezza stesa sul pavimento dove avevo steso il vestito, e dipingere con precisione dettagliata i contorni delle lettere…senza macchiare il tessuto… con aiuto di mascherine di acetato, preventivamente costruite da me, e carte veline e scotch di carta … sì ce l’ho fatta a finire tutto ma il risultato è che il giorno dopo, in cui dovevo partire per Venezia (meno male che avevo previsto il bisogno di dormire e avevo prenotato il treno di pomeriggio), ero stanca come non mai e non riuscivo ad alzarmi da letto! Ho fatto uno sforzo immenso e pensate che fatica dover prendere il treno da sola col minimo dei bagagli ma con la valigia con dentro tutto il necessario per la performance, dalla videocamera di scorta (avevo ingaggiato la mia cameraman che sarebbe venuta con la sua, ma per esperienza so che occorre prevedere tutto…e se leggete il seguito del racconto vedrete che ho fatto benissimo!) al vestito scultura molto pesante, alla mantella da indossarci sopra ecc… Ho fatto tutto in sicurezza, facendomi aiutare dove potevo col trasporto, e prenotando un albergo a due passi dalla stazione, dal quale mi sono venuti a prendere, ma davvero è stata un impresa campale anche solo la parte preparatoria (mai dimenticare che ero in gravidanza).
Non vi starò a raccontare i retroscena della performance a Venezia, perchè ho avuto un contrattempo mai avuto in più di 20 anni di performance: la mia cameraman professionale con cui avevo già lavorato per molti altri lavori e ingaggiata con molto anticipo per venire a riprendere questa performance speciale (mai avrei potuto ripeterla!) , alla mattina della performance non si presenta a Venezia e sparisce, non rispondendo più al telefono… lasciandomi sola, frustrata e senza sapere come organizzarmi per le riprese!! vi risparmio i miei pianti e il mio stress, accentuati dagli ormoni della gravidanza, dalla stanchezza estrema, dall’aver corso per due mesi per preparare tutto e non sapere se potevo farla, dalla frustrazione di dover dipendere dalla sua venuta o meno… e poi la pioggia, il dovermi vestire da sola con l’abito della performance e girare sui vaporetti per Venezia con le mani che tenevano su il lungo strascico del vestito e la mantella nera sopra che nascondeva tutto, attenta di non cadere col mio pancione prezioso…. insomma è stato difficilissimo, sia fisicamente che psichicamente… ed io che pensavo di godermi ogni secondo di questo progetto così speciale e così diverso!
Poi però ho sistemato tutto, come sempre accade nelle emergenze, grazie all’aiuto di Ciriaca + Erre che era in visita alla Biennale e che mi ha fatto delle foto alla performance, e grazie a Mario che è venuto il giorno dopo e ha fatto delle riprese… non era come avevo programmato e come mi ero immaginata la documentazione, ma fare performance site specific, e per di più ‘a sorpresa’, come spesso faccio io, si porta dietro sempre una alta dose di imprevedibilità e di caso, che diventano parte anche del lavoro…
Ah, e parlando di imprevisti, anche questa volta la polizia mi ha bloccato, con l’ordine di circondarmi per nascondermi, con mio grande stupore.. che la pancia gravida nuda sia qualcosa di osceno che dà fastidio? Cosa ha turbato della mia performance mi chiedevo, mentre i poliziotti mi circondavano e il pubblico faceva capannello…. ma poi un responsabile ha contattato al telefono il comitato organizzativo, il quale ha dato il permesso di continuare e la polizia è rimasta soltanto a guardare..😂😂
LIUBA and SOLE, 2019, Venice Biennal Opening, performance, sculpture, hand painting photos: Ciriaca+Erre
Al sesto mese di gravidanza ho preso l’aereo e sono partita per Bari, dove mi aspettava l’allestimento e l’inaugurazione della mia personale con performance alla Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano, che raccoglieva il ciclo di lavori che dal 2013 ho dedicato alla crisi dei rifugiati: dalle performance partecipative ai video, dagli oggetti alle fotografie alle videoinstallazioni.
A dire il vero ho potuto volare in Puglia perchè avevo programmato la data, furbescamente, in un momento della gravidanza in cui mi sarebbe stato probabilmente possibile muovermi, ossia nel secondo trimestre… L’invito, di cui sono stata strafelice e che ho accettato con entusiasmo e commozione, l’ho avuto da Giusy Petruzzelli verso febbraio, all’inizio della mia gravidanza, quando ancora non sapeva niente nessuno 😊😉 ma io già sapevo che la sinergia con Sole stava producendo frutti meravigliosi e che già eravamo un fantastico team!
Cosi ho fissato la data, fra quelle proposte, nel momento in cui avrei potuto, in teoria, viaggiare, se la gravidanza procedeva senza problemi. E visto che doveva essere nella bella stagione abbiamo deciso per l’inizio giugno.
Quando ho accettato mi sono anche detta: vuol dire che se non riuscirò a viaggiare organizzerò la personale e le performance a distanza! Non sarebbe la prima e unica volta che un artista non può essere presente alla sua mostra!! Anzi ciò mi dava anche un non so che di fascino: nel passato ero abituata a sbattermi in lungo e in largo e in capo al mondo, quasi sempre col minimo di spese e spesso senza rimborsi, per realizzare le mie opere, e pensare ora di poter fare una mostra senza muoversi da casa mi affascinava proprio, facendomi sentire più ‘famosa’ 😜 anche se ero consapevole che è un gran casino per la realizzazione dei lavori site specific non poterci essere, e per il mio essere così esigente. Ma ero sicura che sarebbe riuscita comunque bene!
Ed ecco che invece passo fortunatamente la gravidanza in perfetta forma, sia fisica che mentale che spirituale (grazie!!!) e, seppur affaticata dal pancione, posso benissimo affrontare il viaggio e partire, quindi sì, Sole, andiamo a Polignano!! (che mi dicevano essere un fantastico posto di mare, come abbiamo visto coi nostri occhi – i tuoi attraverso i miei).
La preparazione della mostra non è stata semplice, poichè le mie energie e il mio tempo erano comunque limitati, per il mio continuo occuparmi della tua crescita dentro di me. In realtà quasi tutti i lavori erano pronti, mancava solo da trovare la tenda dei rifugiati per fare la videoinstallazione You’re Welcome e da organizzare le performance partecipative coi rifugiati, in sinergia coi centri di accoglienza pugliesi che hanno partecipato al progetto con entusiasmo e che ringrazio. Ma il tutto comunque è stato complesso da preparare, perchè come ogni persona che fa una mostra sa, ci sono mille aspetti da curare e considerare, fra i quali anche la comunicazione.
La cosa bellissima è che sono stata supportata in modo fantastico sia dalla curatrice, Giusy Petruzzelli, che dall’organizzatrice e dal curatore del Museo, Susanna Torres e Nicola Zito, nonchè dai coordinatori dei centri di accoglienza SPRAR di Polignano e Bari, dall’ Accademia di Belle Arti di Bari e dall’assistenza in loco di due giovani artisti, Aurora Avvantaggiato e Raffaele Vitto.
Mi avventuro dunque in quel di Bari, accolta con tutti i riguardi dai responsabili del Museo che, visto anche il mio stato, mi sono venuti a prendere all’aeroporto, mi hanno affittato una bellissima casa con terrazza, e mi hanno messo a disposizione tutti i loro tecnici per il montaggio della mostra. Una sensazione bellissima, di cui sono davvero grata!! Che nel mondo dell’arte non capita spesso, lo sanno bene tutti gli artisti!! E pensavo, beata, ecco la soddisfazione di esporre in un Museo, dovrebbe essere sempre così!
LIUBA, Refugees Welcome, 2014-2019 videoinstallazione interattiva. Qui mi vedete insieme alla curatrice Giusy Petruzzelli (a sinistra)
La sorpresa fantastica, assolutamente non programmata e inaspettata, che forse ha anche reso magica questa mostra, è che per le performance site specific coi rifugiati, previste all’opening del 7 giugno, si sono presentate a partecipare due donne africane anche loro in gravidanza!! Eravamo così tre pancine, tutte e tre in attesa, con i semi della vita dentro di noi e dentro l’opera!! 😍😍❤️❤️
Era commovente e toccante. Non so se tutti se ne sono accorti, eravamo circa tutte e tre al sesto mese di gravidanza (altra coincidenza!) e le pance si vedevano facilmente, ma potevano anche sfuggire per chi ci vedeva per la prima volta!! E’ stato un caso, ma straordinario, e frutto, come sempre capita, di un regista sopraffino!😉
LIUBA e SOLE, Welcome Here, 2019, performance partecipativa, Museo Pino Pascali, Polignano (BA)
LIUBA e SOLE, YOU’RE OUT, 2014-2019, performance partecipativa Museo Pino Pascali, Polignano (BA)
La mostra al Museo Pino Pascali ( leggi qui il comunicato) e tutto il soggiorno a Polignano è stata un’esperienza bellissima, sia a livello artistico che a livello umano, per la sinergia, l’entusiasmo, la partecipazione, la collaborazione e l’inclusione di tutti. E’ bello, e sono felice, quando l’esperienza artistica dialoga con la società e si interseca con altri ambiti, e diventa esperienza per molti! Fra l’altro, in un periodo delicato dove il governo italiano ha fatto vedere cose poco simpatiche sulla tematica dei rifugiati, la coraggiosa apertura della Fondazione Pascali a volere il mio lavoro è stato un gesto anche molto simbolico, di cui vado orgogliosa e grata.
Devo ammettere che mi stavo commovendo durante l’inaugurazione, per le parole e per l’entusiasmo di tutti! (Qui sotto potete vedere il video del discorso ufficiale di apertura della mostra).
Ringrazio davvero tutti per l’accoglienza, il supporto, la collaborazione, l’entusiasmo! Ringrazio Rosalba Branà, Direttrice del Museo Pascali, Susanna Torres, Nicola Zito e tutto lo staff del Museo, la curatrice Giusy Petruzzelli, Alessandro e Giulia, responsabili degli SPRAR di Polignano e Bari, l’Assessore alle Politiche Sociali, Santa Nastro, per la comunicazione, Raffaele ed Aurora, per la loro assistenza alle installazioni, e tutti i partecipanti delle performance. E le gallerie Franco Marconi di Monsampolo del Tronto e Crac arte Contemporanea di Terni che sono state con me in questo progetto. Un grazie a tutti di cuore! 😘😘
ps.
L’edizione unlimited dei miei video coi rifugiati aiuta i rifugiati stessi!
Che periodo intenso! Oltre alla mia priorità, quella di portare avanti al meglio la mia straordinaria gravidanza (anche se non li dimostro ho con orgoglio 55 anni!!), godendo ogni secondo di questa esperienza entusiasmante e informandomi abbondantemente su ogni cosa necessaria, sto portando avanti anche la mia attività artistica, sia con mostre che con la produzione di nuovi lavori. In questo periodo d’oro sta accadendo tutto ciò che mi rende felice e devo anche ringraziare per l’ottima salute con cui sto passando questa gravidanza, che non mi dà problemi ma solo gioie (sì ammetto la stanchezza è tanta e dormo un casino, ma per il resto va benissimo, nemmeno le nausee ho avuto!)
A Maggio c’è stata una mini-rassegna di miei lavori al MACRO di Roma, in più date: il 3 maggio con un#Talk di approfondimento sulla mia pratica artistica per la serie Autoritratti, con la proiezione di miei video in dialogo con la bravissima curatrice Maura Favero che ringrazio (potete sentire la registrazione completa qui), accompagnato dal debutto italiano, dopo la Premiere di Parigi, del video The Finger and The Moon #6 proiettato sul Maxischermo del Museo; il 7 maggio, invece la proiezione del pluripremiato video YOU’RE OUT!proiettato come parte della rassegna #videodelgiorno che il Museo Macro Asilo dedica alla videoarte.
E sempre a maggio il mio video YOU’RE OUT! era in visione alla 34esima edizione del festival berlinese Black International Festival al Rathaus Schönebergdi Berlino e ha vinto il premio come “Best film/video in the Fine Arts Discipline” e ne sono stata molto felice, anche perchè questo video è nato ed è stato realizzato in quella città.
A Berlino non sono andata, si sovrapponeva con le altre cose e in gravidanza era davvero era troppo fare tutto, ma a Roma sì!
E’ stato bellissimo andare a Roma, io e te, Sole (ma ancora lo sapevano in pochi!!!), e stare un paio di giorni per visitare mia cugina col suo bimbo nato da poco (sei mesi prima di te!!), vedere amici cari, e fare il talk, cosa che di solito, e tanto più stavolta, mi diverte molto.
Il viaggio si è rivelato un po’ stancante fra taxi treno taxi +valigia che ho cercato di fare microscopica, date le mie condizioni, ma comunque un po’ di cose le ho dovute mettere dentro, e sono arrivata davvero ko.
Certamente, le stanchezze che si sentono in gravidanza non eguagliano quelle di nessun altro periodo! Ma metti la soddisfazione di fare un talk in pubblico, insieme a te o Sole mio? La vertigine di stare vivendo l’esperienza più forte possibile, quella del crescere una persona nel proprio corpo, sentendosi magici, e al tempo stesso condividere il mio lavoro, che è la mia storia, ciò che amo e che anche mi identifica, mi ha fatto sentire i brividi del piacere e il culmine della felicità. E’ stato un pomeriggio bellissimo e il dialogo con Maura Favero più la visione dei video ha funzionato davvero bene e so che anche il pubblico, seppur un po’ sparuto come capita spesso purtroppo nei Musei, ha molto gradito sia per il divertimento che per le riflessioni (ascolta la registrazione completa qui).
LIUBA e Maura Favero al MACRO di Roma, aprile 2019
Non sono rimasta a Roma invece per la presentazione dell’altro mio video perchè mi sono scapocollata a Milano in studio e dalla sarta per finire di preparare lo speciale abito per la nuova performance a sorpresa che stavo preparando per la Biennale di Venezia che era alle porte! Sì, un po’ stanca, ma sono molto felice e mi diverto un mondo e Sole mi dà un’energia magnifica, siamo proprio una bella coppia noi due!!!!
E nel prossimo post vi racconto cosa ho fatto a Venezia con la performance… un vero e proprio coming out!
Ho passato questi primi tre mesi con una gioia nel cuore immensa e un amore infinito, ho sentito la tua presenza luccicante e questa energia bellissima che già ci univa e questo dono di un amore che si espandeva ovunque, e di cui tutti si accorgevano, seppur molti non sapendone la causa.
Ho passato, anche, questi mesi con la dovuta cautela, con la delicatezza di prendere il presente con ogni cosa migliore che dovevo fare e di cui stavo attenta, e facendo passo dopo passo ciò che era meglio fare, senza pensare alle cose successive e concentrandomi sulle specificità del presente, curando ogni dettaglio e informandomi su tutto ciò che potevo fare meglio per l’evolversi della gravidanza.
Ho avuto alcune stanchezze, alcune piccole ansie, ma sono stata fortunata ad essere piuttosto in forma, ad aver avuto pochi disturbi e aver avuto sempre una gioia e un umore alle stelle di felicità. Mi sto godendo e mi sono goduta ogni momento di questa gravidanza, mai immaginando che questo inizio di convivenza fosse così bello e che questa simbiosi mi facesse sentire così piena, così bene, così speciale e piena di amore. Ti verrà da ridere, ma mi sono sentita spesso come Maria, profusa di Spirito Santo, che ti ha donato a me.
Ho avuto anche qualche piccola normale ansia, oddio, ogni tanto pensi, va tutto bene là dentro? Hai tutto ciò che ti serve? E come un miracolo, che è proprio il miracolo della natura e della vita che si rinnova, tu crescevi perfettamente.
Aspettavo e aspetto con ansia le ecografie, per vederti, per sentire il tuo battito, essere certa che stai bene e che ci sei e cresci!!
E che gioia quando lo scorso mese abbiamo fatto l’eco con la translucenza nucale, è stata una gioia immensa vederti, bello come il Sole! 🙂 – ho anche le foto, eh – e vederti guizzare felice, e sapere che tutto procede bene e che i rischi di cose strane non sono statisticamente quasi possibili. Ma sai la felicità quando sono uscita!!! Superate le 12 settimane e superato il primo delicato trimestre, e ho cominciato a dirlo a più persone care, e a raccontare le novità a tutte le altre persone carissime che già sapevano e che ci stavano – ci stanno – vicine.
Che già te lo dico, la mia/nostra famiglia di sangue è piccolissima, ma la nostra famiglia di amore e di cari è davvero allargata e piena di persone! Inoltre i tuoi nonni, la mia adorata mamma e il mio caro papà, ci seguono in diretta dall’alto, dandoci tutto il sostegno e tutti gli aiuti di cui abbiamo bisogno. La nonna, innanzi tutto, la mia mamma Rossana, che è una degli artefici di questo dono e del canale di Luce che ci ha fatto incontrare (ricordo così bene quando sono entrata sull’aereo per Barcellona e sentivo questa luce che faceva incontrare le nostre anime, ed io che ero lì sull’aereo che venivo a prenderti!), è la fonte dell’ottimismo e della positività, è lei che mi ha sempre insegnato ad essere positiva, fiduciosa, ad avere un enorme entusiasmo per la vita che sconfigge ogni timore e fa arrivare per ogni dove! E questa carica ce la sta donando in grandi quantità sia a te che a me – la senti? – e la sentiremo sempre. Io da lei l’ho ricevuta come il dono più prezioso – insieme a tutto l’amore e alla vita che mi ha dato – e lo trasmetterò a te ogni giorno.
E poi c’è il nonno Gianni, riservato e a volte un po’ orso, ma che ha operato a livello pratico con amore perché noi potessimo operare con calma sul piano dell’amore, senza troppe altre preoccupazioni (adesso) ed è anche grazie al suo accudirci da sempre che noi due abbiamo potuto cominciare bene e tranquilli il nostro cammino! E sai quanta gratitudine ho nel cuore per tutti!!! E la gratitudine infinita per la benedizione di Dio, per il suo amore che è sceso su di noi e ci dona tutto.
Ed ecco ciò che di più importante ti voglio dire, Sole: la gratitudine, l’immensità della gratitudine è il dono più bello, ciò che sempre ci dobbiamo portare in grembo, e ciò che ci illumina, dicendo GRAZIE al dono della Vita, al dono dell’amore, del nostro amore, dell’amore di coloro che ci sono vicini e di tutto l’universo!
Sole, ti stiamo aspettando tutti con gioia immensa, vedrai come sarà bella la vita insieme! E già ci sei, già sei dei nostri, già fluttui beato nel liquido della mia pancia, godendoti la culla delle onde di amore che mi riempiono il cuore e che ti avvolgono tutto!! Benvenuto Amore!!
Ah, e da ieri so per certo che sei un maschietto! Il mio uomo d’oro!! Sole!! Viva la vita e benvenuto!!!!❤️❤️❤️
Questa foto è un po’ emblematica: io e te sopra il tappeto caucasico comprato dai miei genitori in Russia, che ha accompagnato tutta la mia infanzia, e che ora, come un tappeto magico, contiene tutta la presenza e la cura dei tuoi nonni. Noi che voliamo sul -e grazie al – loro tappeto.
E’ ufficiale, sono felicissima!!!!!!!! Ci sei!!!!!! Sei qui sotto, attaccato a me, e ciò che sento è una gioia profonda, un calore che emana e un amore bellissimo!
Sole!!!! C’è Sole qui con me!!! Non sto nella pelle dalla felicità!!! Grazie mamma, so che in questo dono ci sei anche tu!
Ora sono troppo piena di gioia, e ci voglio andare cauta, non riesco a scrivere di più, sto godendo e assaporando questo miracolo. Dio è potente!! Oggi ho rifatto le beta: più di 5000!!!
E l’emozione straordinaria di quando le ho fatte le prima volta l’altro giorno, proprio il primo febbraio, il giorno del mio compleanno!!!!
Ma che regalo straordinario!!! Ho provato una gioia esorbitante e mille farfalle hanno volato fluttuando e ridevo come avessi bevuto 70 bicchieri di champagne in un secondo!
Eccovi la foto che ho scattato in questo giorno memorabile! Con la foto della mia mamma dietro, perchè il suo aiuto è stato fondamentale, facendo la postina dal cielo per spedirmi giù Sole!
Che cosa straordinaria!! Che dono!!
Un GRAZIE IMMENSO, immenso, alla Vita e a tutti, tutti coloro che sono stati e sono con noi in questa meravigliosa avventura!
La mia faccia inondata di felicità appena saputa la notizia, immortalata con la foto della mia mamma, che mi sta vicino in questa impresa ❤️
Eccoci qua!! Io ho voluto te, e tu hai voluto me. Benvenuta!!! Benvenuto!!!
Ti accolgo con gioia amore ed emozione. Eccoci insieme!!! Resisti piccolino, cercherò di farti stare molto comodo, e di stare felice in questa bella vita!
Ora mi rilasso e non sono in vena di scrivere, ma volevo salutarti, darti il benvenuto e dirti di metterti comodo. Parti e partiamo per un cammino affascinante! Ciao Amore!
Ah, ho già capito che sei un’anima forte e coraggiosa, hai scelto di incarnarti nel migliore embrione con la migliore donatrice per la migliore pazza madre, sei così bravo e forte che sono sicura che resisterai e ti aggrapperai qui dentro.
Dai amore, son sicura che ci riesci! Ti aspetto fuori di lì!! Fra 9 mesi!!
E già ci stiamo conoscendo, avremo tempo amore! Sono felice, non so dirti perché, ma sono certa che già ci sei e che ce la fai.
Benvenuto!! Benvenuta!! O Sole mio!! E ricordati, e già sappi, che sei stato così desiderato che si sono attivate moltissime persone per farti arrivare qui… la sinergia e l’amore di tanti ha contribuito al tuo arrivo, perché sei desiderato immensamente, e da tutti! E primo fra tutti abbiamo con noi Dio, che è il motore di tutto ciò, e la mia mamma che ha contribuito a spingerti giù dal cielo per venire qui da me. Benvenuto/benvenuta amore mio!
Questa è la stanza in Barcellona del nostro primo giorno insieme, il 20 gennaio 2019 ❤️❤️❤️
Eccomi tornata da Ischia, ritemprata dalle vacanze, dall’aria, dalle terme, e pronta, anzi avendo già cominciato, LA grande performance di quest’anno, che per ora è un segreto per tutti. E non lo dico per non disperdere quella energia meravigliosa che trattengo dentro di me nel decidere e nel cominciare ad attuare questo grande progetto.
Sento di dover scrivere ciò che mi è successo a Ischia il primo gennaio – data che per me ha una simbologia particolare per il buon auspicio di tutto l’anno – perchè è una cosa molto bella, e l’ho vissuta come una metafora di ciò che che potrà accadere e che quindi accadrà.
Il primo gennaio dunque, ho avuto l’istinto di andare a vedere il panorama (era una giornata di Sole da favola) al faro di Punta Imperatore, passeggiata di trekking che mi avevano consigliato, anche se ero piuttosto raffreddata ma avevo molta voglia di camminare, mentre invece Mario ha preferito stare al sole sulla spiaggia, e quindi sono andata da sola. Quel giorno fra l’altro avevo dimenticato in albergo il telefono – che segno denso di significato! – quindi dovevo tornare alla vecchia maniera: chiedere informazioni alla gente per l’itinerario da seguire.
Comincio inerpicandomi su una stradina nascosta sul lato della montagna, partendo dalla spiaggia di Citara, e mi trovo sotto a un tunnel di rampicanti fioriti dai colori rosso rubino meravigliosi. Poi mi perdo un po’ e mi trovo nei grovigli di strade pensili di un resort, nel quale vengo attirata da qualcosa che si muove: mi avvicino per chiedere informazioni e vedo che si tratta di una grande gabbia piena di pavoni e di colombe. Ma che bellezza!! Pavoni maschi, di colori strabilianti – quel blu cangiante unico che ti domandi come può la natura produrre tanta bellezza su un animale – che sono stata in estasi piena a contemplare, e tanti colombi bianchi. Davvero la bellezza illumina e guida il mondo, e cosa non è più simbolico e di buon auspicio per il primo dell’anno, che la bellezza rara e mozzafiato dei pavoni, e la semplicità densa di significato dei colombi bianchi?
Bene, siamo appena agli inizi del cammino, e piena di bellezza nei sensi e nei pori, proseguo ed esco dal resort sullo stradone di Cuotto e salgo sino al bivio dove comincia la stradina per il faro. Fortunatamente ci sono delle indicazioni per Punta Imperatore, quindi so con certezza di aver preso il bivio giusto.
La strada, asfaltata in mezzo a casette abitative sulla costa della montagna, si inerpica dritta e deserta. Nessuno in giro. Solo una macchina, che devo lasciar passare scostandomi. E’ il primo dell’anno.
Ci sono molti bivi e nessuna indicazione adesso. Devo andare ad intuito, perchè non ho il telefono, e ciò mi piace. Scelgo di andare in direzione del mare, e verso l’alto. Mi inquieto improvvisamente. Penso che posso perdermi fra le case ( la stradina è lunga e faticosa perchè è molto in salita) e poichè non c’è nessuno in giro mi rendo conto di essere vulnerabile. Ma recupero il mio coraggio e proseguo. Il “coraggio” è il cardine simbolico di questa storia, poichè il mio cammino era anche metaforico e ne ero consapevole: intraprendere una strada da sola, impervia e non battuta, per arrivare a godere la ricompensa di un panorama mozzafiato (chi ha orecchi per intendere intenda).
Ma intanto il faro non si vedeva, camminavo nelle stradine deserte con il naso che gocciolava per il grosso raffreddore, respirando male e facendo ancor più fatica, e non potevo chiedere a nessuno le indicazioni perchè non c’era anima viva. Però proseguo, stanca e decisa, prendendo i bivi ad intuito. Giungo alla fine della strada asfaltata. Il faro e la cima della montagna non li vedo.
Come direzione scelgo il cielo ( se devo arrivare al top della montagna devo proseguire verso l’alto) e mi inerpico su un sentiero mal ridotto e deserto, impervio, di cactus e rocce. Penso che se cado non posso telefonare a nessuno. La salita si fa scoscesa. Giro intorno alla montagna e finalmente scorgo il mare dall’altro lato, e mi godo il panorama. Ma è sempre deserto e impervio, come se fossi su una strada sbagliata. Possibile che non ci venga nessuno a fare questa passeggiata? E poi non vedevo il faro. Non posso tornare indietro ora. Vedo tutto il mare verso ovest, infinito. Ma non vedo i tre lati dell’isola.
Allora seguo, questa volta scendendo, dei gradini fra le pietre e le piante, poichè ero al top del sentiero e si poteva procedere solo scendendo. Chissà dove porta. E dopo una serie di curve scoscese mi trovo finalmente sullo spiazzo esterno della roccia, sotto di me vedo il faro e, attenta a non cadere nel dirupo, vedo il panorama più bello possibile del mare e dell’isola, alla mia sinistra, davanti e alla mia destra. Vedo S. Angelo col suo promontorio, vedo Capri e Sorrento, vedo le isole di Ponza e Ventotene, vedo tutta Forio e al di là Pozzuoli, vedo tutto il blu più limpido e terso di cielo e di mare che mi entra dagli occhi nel cuore e nel profondo dell’anima, beandomi di questa ricompensa mozzafiato, e fiera di aver superato fatica, paura, indecisioni. Mi sentivo la regina del cielo su quella roccia e, quasi gesto animale di impossessarsi del territorio, feci la pipì al vento, proprio nel mezzo.
Che primo di gennaio straordinario! E che magnifico invito a non lasciarmi prendere dai dubbi, dalle paure e dalle fatiche, per arrivare al meraviglioso obiettivo scelto. E questo è ciò che di buon auspicio questo avvenimento, che ho raccontato dettagliatamente perchè è estremamente metaforico in ogni suo particolare, mi regala per il cammino difficile che ho intrapreso ora: la ricerca da sola di una gravidanza alla mia età non più giovanissima e con le difficoltà incognite delle cure, ma proseguo col coraggio e l’amore della bellezza estrema di tutto ciò, del cammino faticoso che porta a una gioia piena, se sarò onorata di avere il regalo di un figlio. E con questa convinzione e bellezza nel cuore, dal 5 gennaio, secondo quanto precedentemente programmato, ho cominciato il trattamento ormonale, le punture di eparina e tutto ciò che occorre per questa avventura del nuovo anno.
Chiedo alla mia Buona Stella di amore di starmi vicino e aiutarmi a superare tutto e ad arrivare al Faro. E già pregusto la bellezza di questa visione e di questa avventura, attenuando i dubbi e relativizzando – dandogli poca importanza – le paure.
Ho davanti agli occhi la bellezza sublime di quando ero sopra al Faro di Punta Imperatore e bevevo di gioia un panorama di miracolo divino, di cui non ho parole per esprimerlo ma solo gioia, gratitudine e felicità. E so che sarà lo stesso, ma centuplicato anche per il mio immenso progetto.
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