22. Il demo del video Slowly New York

Durante questa settimana, qui a New York, a parte qualche giro e qualche incontro, ho lavorato quasi esclusivamente al mio Slowly Project. Qualcuno di voi conosce questo progetto, e sa che è dal 2002 che è nato e che, “lentamente”, va avanti.

Ora mi rendo conto benissimo che qui a questo progetto sto dando la priorità, perchè sta piacendo molto e perché questa tematica, qui come altrove, è molto sentita.
C’è anche una grossa novità per questo progetto, e sarà proprio qui a New York a fine Febbraio, ma non vi anticipo niente … Sorpresa!
Intanto gustatevi il demo, che non è un pezzo del video finito. Il video è ancora in lavorazione, questo è un estratto in anteprima, montato in questi giorni.

 

 

In questi giorni c’è Marina Abramovic a Bologna, ed io sono qui a New York … ci siamo scambiate i posti, come il re con la torre quando si arrocca.
Sono molto contenta che ora la Abramovic sia così popolare e che abbia un trionfo ovunque. Amo molto il suo lavoro naturalmente, e da sempre è stata la mia maestra (e qualcuno in Italia mi ha chiamato la Marina Abramovic italiana … ).

 

21. Ancora sul PS1 e il discorso di Obama

Ieri non avevo finito di scrivere del PS1.

Oltre alla mostra Talent Show, incentrata come vi dicevo, su tutti quei lavori artistici dove il pubblico e l’interazione è parte integrante dell’opera (e già qui mi sentivo gongolare, perchè è una delle cose che più mi interessano e con cui lavoro da parecchio), c’era un’altra mostra interessantissima intitolata ‘Modern Women. Single Channel’  dove vengono presentati UDITE UDITE video dagli anni ’60 ai ’90 di donne che hanno lavorato col corpo, la performance e il video come documentazione. C’erano da Carolee Schneeman a Joan Jonas, da Pipilotti Rist a Valie Export (molto interessanti le cose che faceva negli anni ’60 … ), Lynda Benglis, Kristin Lucas, Dara Birnbaum.

 

Sono stata in ascolto visione e contemplazione per ore. E’ come se stessi ascoltando le radici del mio lavoro e mi sentivo felice, orgogliosa di essere in questo percorso, e conscia del mio esserci come artista, e pure anche orgogliosa del mio lavoro, che, davvero ora lo sento, è fatto per essere visto in un museo più che nelle gallerie, o tanto meno nelle fiere dell’arte.

 

 

Domenica inaugurava anche un’altra mostra, enorme, dedicata a una giovane artista americana che anche lei lavora con video, performance con gente comune che si vedono poi dal video, e foto. Qualcosa mi è piaciuto, ma altre cose di quest’artista molto meno, perchè erano molto ripetitive, ma interessante è il segnale della tendenza e della direzione in cui sta andando l’arte qui in America, e che credo si svilupperà presto anche da noi, per cui galleristi aprite le orecchie e fatevi avanti prima che sia troppo tardi, sono qui che vi aspetto 😀

 

L’altra sera Obama ha tenuto l’annuale discorso alla Nazione. (President Obama’s 2011 State of the Union speech) Si sente che la situazione è pesante, tutti sono piuttosto scontenti. Scontenti di Obama (i democratici perchè dicono che non ha fatto niente di quello che aveva promesso e i repubblicani per ovvi motivi), scontenti della situazione economica, scontenti della neve … Sto assistendo a una città sottotono rispetto a quella che avevo visto quando ero qui nel 2005 – 2006, la crisi e lo stress si sentono molto e la gente è meno allegra. Il discorso di Obama aveva come perno il paragone con lo Sputnik. In sostanza, mi hanno spiegato, quando i russi avevano per primi mandato il satellite sulla luna gli americani erano rimasti molto male. Poi hanno deciso di mettere un sacco di soldi in questa gara, hanno creato la Nasa ed hanno per primi conquistato la luna. Ora il presidente dice che la situazione è analoga: ci sono altre nazioni che stanno andando meglio di noi, ma riusciremo a fare come con lo Sputnik, metteremo tutte le nostre forze e ritorneremo ad essere la nazione leader del mondo. Solo che adesso molti americani cominciano a non crederci più, e il senso di perdere la supremazia economica mondiale li sta letteralmente terrorizzando …