92. La Notte dei Musei annullata, The Finger and the Moon #3 solo rinviato

Questo è il testo che ho diffuso alla mia mailing list e sul sito di Artribune per comunicare l’annullamento della Notte dei Musei e l’impossibilità di fare performance. Desidero convididerlo anche con voi. Di seguito il Comunicato stampa. E per sapere le emozioni, la storia, la preparazione, leggete  il post precedente.

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The Finger and the Moon #3 di Liuba (NET) a cura di Alessandra Gagliano Candela è stato un lavoro organizzato da un anno e preparato in ogni dettaglio per culminare in una performance collettiva a Genova durante la notte dei musei di ieri sabato 19 maggio alla chiesa sconsacrata di S. Agostino, appartenente all’omonimo Museo.

 

Per l’occasione un lavoro sul territorio lungo mesi aveva radunato persone di diverse fedi religiose che si sarebbero unite all’artista Liuba in una performance artistica collettiva di meditazione di culture di tutto il mondo. Questo evento, che avremmo dedicato come atto collettivo e risposta pacifica alla violenza di Brindisi, è stato bloccato per la decisione del ministero di annullare la notte dei musei.

 

La performance sarà rimandata e la rifaremo ancora più grande e con ancor più partecipanti, e la dedicheremo alla tragedia di Brindisi e all’opposizione contro il terrorismo di tutti i tipi.

Ma annullare la Notte dei Musei ieri facendo tacere la cultura, non ci è sembrata la scelta adeguata.

 

 

La bellissima abside vuota della Chiesa di S. Agostino a Genova, dove era prevista (e poi c’è stata più avanti) la performance

La curatrice Alessandra Gagliano Candela in un momento di stanchezza

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

THE FINGER AND THE MOON #3
performance collettiva

 

di Liuba (NET)
a cura di Alessandra Gagliano Candela

 

SABATO 19 MAGGIO h. 22.30
EX CHIESA DI S.AGOSTINO, GENOVA

 

 

Il giorno 19 maggio 2012 alle ore 22.30 in occasione della “Notte dei Musei 2012” nella Chiesa sconsacrata di Sant’Agostino a Genova, parte del complesso museale omonimo, avrà luogo la performance di Liuba (Net) “The Finger and the Moon #3”. Terza tappa del progetto incominciato nel 2007 all’Opening della Biennale di Venezia e proseguito nel 2009 in Piazza San Pietro in Vaticano, curato da Luca Panaro con una trasmissione in streaming in gallerie in tutto il mondo,  la performance che avrà luogo a Genova, ne costituisce uno sviluppo importante ed originale.
“The Finger and the Moon” riflette, infatti,  sulla spiritualità nella nostra società, sull’affinità tra le diverse forme di preghiera, sulla libertà religiosa e il rispetto per ogni forma di religione, sulla limitatezza e la pericolosità del fanatismo e della chiusura al dialogo. A “The Finger and the Moon #3”, prenderanno parte esponenti delle più diverse confessioni religiose, che mediteranno insieme in una performance-rito collettivo.

 

L’evento, curato da Alessandra Gagliano Candela, è stato preceduto da quasi un anno di lavoro di mappatura sul territorio, svolto dall’artista e dall’antropologa Barbara Caputo, che hanno stabilito un rapporto diretto con le diverse comunità religiose presenti, coinvolgendo direttamente gli abitanti della città  ad esse appartenenti .

 

La chiesa di S. Agostino, contenitore ricco di storia e di vissuto, si presta particolarmente alla realizzazione di questa performance-rito di grande impatto emotivo e concettuale: al suo interno una videoinstallazione presenterà i video delle due precedenti tappe, mentre le persone appartenenti alle varie confessioni procederanno ciascuna con la propria preghiera lungo la navata dell’antico edificio religioso.

L’artista Liuba indosserà per l’occasione un nuovo abito-opera, frutto della collaborazione tra lei e la stilista Elisabetta Bianchetti come nelle due precedenti tappe.

 

Integrano il progetto un sito web apposito ed un blog multireligioso e multiculturale che ne supportano il divenire (http://www.thefingerandthemoon.net/), servendo anche da piattaforma per un eventuale dialogo tra le comunità e i partecipanti al progetto. Alla performance faranno seguito una pubblicazione ed una mostra negli spazi del  Museo.

 

 

Liuba (NET) è il nome che Liuba ha scelto per mantenere la sua identità di artista, ma anche per evidenziare e ringraziare il network di persone che collaborano, supportano, assistono e contribuiscono ai suoi progetti, senza i quali il lavoro non sarebbe possibile.

 

In particolare per THE FINGER AND THE MOON #3 : Adelmo Taddei, Direttore del Museo di S. Agostino, Gianna Caviglia, Comune di Genova,  Alessandra Gagliano Candela, curatrice del progetto, Barbara Caputo, antropologa, Elisabetta Bianchetti, stilista e produttrice dell’abito, Pat Veriepe, web developer , Chiara Parmiggiani, per il fundraising, Francesca Agrati, assistente dell’artista e Claude Caponetto, per le traduzioni.

Un grande grazie ai donatori:P. Alessio Saccardo, per il suo generoso contributo che ha permesso di cominciare a realizzare tutto. DanieleCabri e Nadia Antoniazzi, Annalisa Cevenini, Cecilia Freschini, Francesca Agrati, per il loro sostegno non solo economico.

 

 

PER PARTECIPARE ALLA PERFORMANCE e’ NECESSARIO VENIRE ALLE PROVE GENERALI DI VENERDì 18 MAGGIO, ORE 18, DENTRO ALLA CHIESA DI S.AGOSTINO O, SE IMPOSSIBILITATI, TROVARSI NELLA CHIESA DI S.AGOSTINO ALLE ORE 20 PRECISE DEL 19 MAGGIO, GIORNO DELLA PERFORMANCE.

 

 

Notte dei Musei 2012 Museo  di Sant’Agostino, Piazza Sarzano, 35 R – 16128 Genova
Tel. 010 2511263 ; fax 010 2464516 http://www.museidigenova.it/

 

 

Con il pastore Valdese

 

con i pastori anglicani

 

riunione preparatoria

91. The Finger and the Moon #3… e il blocco

 

Ce l’avevamo quasi fatta. Avevo lavorato, per il progetto della performance collettiva a Genova (v.post precedente), con un team che comprendeva la curatrice, l’antropologa, il direttore del museo, la stilista, la webmaster, il traduttore, qualche donatore … I fondi erano irrisori per l’entità del progetto e la fatica di fare tutto quasi a costo zero è stata immensa per tutti, specialmente per me e la curatrice che abbiamo dovuto fare le magie per coprire anche ruoli che non ci competevano, data l’impossibilità di pagare persone esterne, però siamo riusciti a portare a termine ciò che avevo ideato. E poi l’aiuto delle persone di Genova, che è stato affascinante e fondamentale.

 

Insomma, alla fine ce l’avevamo quasi fatta. E avevamo coinvolto molte persone per fare la performance collettiva con me. Molte persone di diverse etnie e diverse religioni, come era la mia visione e il sogno che nutrivo nella mente. Il lavoro di contattare le persone, spiegare la performance e invogliarli a partecipare è stato uno dei più faticosi, ma anche il più affascinante. Un’arte che va in strada, nel territorio, fra le persone, che è vita, carne, contatto, ricerca, relazione … Ecco cosa cercavo. E tutto ciò stava accadendo. Ho avuto contatti con persone musulmane, buddhiste, protestanti, evangeliche, ortodosse, ebree, sikh, baha’i, cattoliche, africane. Avevamo documentato questo lavoro sul territorio con foto e video, per la successiva mostra, grazie anche all’aiuto di due giovani artiste genovesi che sono venute in giro con me, Elena e Luisa.

 

Pochi giorni prima della performance si viene a sapere che il museo non solo non ha luci per illuminare la chiesa gotica, ma nemmeno l’impianto audio. Salti, giri, richieste, apparizioni e fortuna ci aiutarono a risolvere anche questo problema, e all’ultimo riuscì a sistemare lo spazio come lo desideravo, con la video proiezione, le due musiche, le luci soffuse nella navata … è stato un duro lavoro di equipe, e tutto si stava risolvendo grazie all’aiuto di tutti … Anche della mia assistente Francesca che venne apposta da Milano il giorno della performance per portarmi il vestito/opera (v. foto qui sotto), che aveva avuto qualche problema dallo stampatore ed era pronto – a Milano – solo il giorno precedente.

 

 

Ce l’avevamo fatta. Io ero esaurita, con otite curata ad antibiotici e cortisone, l’ultima settimana avanti e indietro fra Milano e Genova (anche per problemi familiari che mi preoccupavano assai), ore di telefono per coordinare tutte le persone e rispondere alle domande tecniche di chi partecipava, preparazione psichica e fisica alla performance, gestione della regia collettiva, ma l’energia stava salendo, il venerdì abbiamo fatto le prove generali nella chiesa sconsacrata di Sant’Agostino (ma quanto è bella!) con alcuni dei partecipanti, e tutti eravamo emozionati. sarebbe stata una sinfonia di credo, meditazioni, azioni, interazioni, emozioni, immagini. Eccoci.

 

Ci siamo. Mancano poche ore. E’ il 19 maggio, la Notte dei Musei, e il nostro progetto-evento-performance era parte del programma della notte dei Musei di Genova, alla chiesa del Museo S. Agostino. Ma succede un attentato a Brindisi. Violenza. L’Italia che è sconvolta. Una ragazza uccisa.
Io subito che penso – e Alessandra la curatrice ha pensato in contemporanea lo stesso – di dedicare il nostro lavoro, la nostra performance, la nostra meditazione collettiva  con persone di diverse fedi religiose, alla memoria di questa ragazza, all’opposizione alla violenza. Ancora di più tutti eravamo emozionati, e fare questa performance era un segno. Il nostro segno. Erano le nostre energie che desideravano fondersi, mostrarsi, anche levarsi contro, ma in pace, in positività, in arte.

 

E invece poche ore prima dell’inizio, nel pomeriggio, si diffonde la notizia ufficiale che il ministro ha bloccato la Notte dei Musei in tutta Italia. Ha fatto tacere la cultura. Ci ha tolto la voce. Ha vinto la logica della violenza. E vedere bloccato tutto è stato l’ennesimo controsenso che si esperimenta qui in Italia, dove già resistere è difficile, già continuare a lottare è duro, dove cercare di creare dei sogni è quasi utopia, e poi quando ci si è quasi riusciti, tutto si spegne per motivi quasi soprannaturali.
E’ stata una ferita forte.
Forse non mi sono ancora ripresa.

 

The Finger and the Moon  #3 non sarà annullato, solo spostato. ma bisogna riorganizzare tutto e ricontattare tutti, e ritrovare il tempo, l’energia, il coordinamento delle persone e la voglia di dare corpo anima cuore settimane e mesi per realizzarlo di nuovo … Abbiamo bisogno dell’aiuto e del sostegno di tutti voi. La performance si farà dopo la metà di settembre in data da definire, chi vuole avere info può lasciare un segno qui o mandare un email

 

 

LIUBA, The Finger and the Moon #3, mantello da indossare per la performance, composto da 40 foto scattate a New York di chiese e templi di varie religioni e stampate su tessuto, 2012. Foto e composizione: LIUBA, realizzazione mantello: Elisabetta Bianchetti

 

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v. il comunicato stampa e l’email che annuncia l’annullamento